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La guerra dei tassi negativi, cosa succederà - Seconda parte

Insomma la situazione pare davvero complicata e la presa di posizione di un colosso dell’importanza di Allianz rischia di determinare una condizione di conflitto tra tutte le parti in causa e tra queste, tutte assieme, e la BCE. Che si stia aprendo un nuovo fronte di crisi non sembra esserci più alcun dubbio. Un fronte pericoloso. Del resto si parla tanto delle capacità di risparmio degli italiani ma non si considera che il tasso di risparmio in Germania è stato, secondo Deutsche Bank AG di circa il 12% nel 2018, quasi il doppio della media dell’area euro. In media, i tedeschi detengono oltre il 40% delle loro attività finanziarie sotto forma di depositi bancari. Così molti risparmiatori ed anche addetti ai lavori stanno prendendo decisioni anche molto forti pur di remunerare il risparmio. “Con i tassi negativi i depositi diminuiscono nel tempo anziché aumentare e sono dannosi per tutti i risparmiatori – ha dichiarato Juergen Dengel, un funzionario di 40 anni di Bonn- conviene addirittura ritirare tutto e magari utilizzarli per acquistare immobili”.

Poi c’è chi come Fabian Rodenbach, un insegnante quarantenne di Colonia, ha seguito altre strade. “Per anni, ho messo i miei soldi in conti di risparmio in altri paesi europei”. “Questa politica monetaria è un assurdo”, ha spiegato Klaus Fleischer professore specializzato in finanza presso l’Università di Scienze Applicate di Monaco. “Quando le persone perdono i riferimenti, vorrebbero sentirsi protetti, vorrebbero qualcuno che li difenda, soprattutto quando i loro risparmi si stanno sciogliendo”. Insomma la guerra dei tassi negativi è appena cominciata. Stiamo a vedere dove ci porterà.

Leopoldo Gasbarro, 30 agosto 2019

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