Sulle Olimpiadi oggi bisogna leggere un pezzo straordinario di Maurizio Crippa sul Foglio. La sintesi è semplice: che palle questa retorica del quarto posto.
Sergio Mattarella come sapete ha invitato al Quirinale anche quelli che sono arrivati un gradino sotto il podio. Ma perché? Nello sport si deve arrivare primi. Il fatto che uno degli atleti vinca e alzi al cielo le braccia di gioia è il fondamento dello sport, che è meritocratico e non inclusivo. Mette in imbarazzo dover leggere giornalisti secondo cui con questo invito di Mattarella sta mandando in soffitta la “concezione tossica” delle competizioni sportive.
A parte che quando leggiamo la parola “tossica” siamo già certi che a sostenere questa tesi è un comunista che sta analizzando negativamente comportamenti di persone di destra. Quando una società è “tossica” è sempre una società di destra. Quando una persona è “tossica” è sempre qualcuno di destra.
Detto questo, ma che cosa vuol dire “mandare in soffitta la concezione tossica” dello sport? La verità è che nelle competizioni se arrivi primo sei il più fico, te lo sei meritato, sei il più bravo. E si gareggia per arrivare primi. Lo sport è questo: purtroppo ci sono i primi che si prendono tutta la gloria e ci sono i secondi e i terzi cui vengono riservati dei piccoli contentini. Ma i quarti non si è mai visto. E poi perché, dice Crippa, non invitiamo al Quirinale anche i quarti e i quinti? È forse tossico pensare che i quinti debbano essere esclusi?