Sappiamo molto bene, purtroppo, che lorsignori, come diceva Fortebraccio, sono davvero incapaci di tutto e il professor avvocato Giuseppe Conte, con quella sua retorica di terz’ordine, tipica di un preside o di un azzeccagarbugli di provincia, diventa così capace di ogni nefandezza, anche giocare a manomettere il nostro già scalcinato sistema istituzionale. Non c’è da stupirsi se coloro che, con prosopopea e in spregio dell’estetica prim’ancora che della logica del principio di non-contraddizione, si sono presentati come i custodi della Costituzione e i difensori della libertà si sono, poi, rapidamente rivelati essere animati da spirito anti-costituzionale saldamente costruito su una evidente sub-cultura illiberale.
La vera emergenza nella quale ci troviamo è l’esistenza del governo Conte II: l’illusionista, come giustamente lo ha definito Paolo Mieli. L’ultima illusione è l’invenzione dell’emergenza epidemiologica. Del resto, un governo nato da un’illusione non può che vivere inventando illusioni. Sul cadavere della democrazia.
Giancristiano Desiderio, 13 luglio 2020