Società

Che follia la Luiss: loda la Cortellesi woke, ma premia l’Iran degli Ayatollah

Alla Luiss cosa succede? La Luiss della Confindustria, l’Università che ha aperto l’anno accademico con la Cortellesi ed il suo discorso contro il sessismo e contro le favole che parlano male delle donne, ha deciso di consegnare un premio all’ambasciatore iraniano. Il rettore dell’Università che difende l’ambiente, i buoni pensieri e il socialismo che oggi chiamano climastismo, con un fiocchettino da far invidia a qualcuno uscito da Harry Potter, stringe la mano all’ambasciatore iraniano e gli consegna un premio. Ma come? Come mettiamo insieme la Cortellesi e l’ambasciatore iraniano? Altro che Assange e Navalny, in Iran c’è la polizia morale; ti sparano o ti impiccano se sei gay o se non porti il velo. Poi mi chiedo: ma perché la Luiss vuole fare un accordo per lo sviluppo della cultura, della tecnologia e del futuro proprio con l’Iran?

E pensare che, come scrive giustamente oggi Macioce sul Giornale, negli anni ’80 la Luiss era la grande università dei libertari. Era l’università di Martino, di Antiseri e anche di Pellicani. Oggi invece è l’Università in cui si dà un premio all’ambasciatore iraniano.

Ragazzi, se siete ancora in tempo ad iscrivervi alla Luiss, pensateci due volte. Certo, poi se andate alla Bocconi trovate i bagni no gender e venite sospesi se provate a criticarli o a farci dell’ironia. Forse, tanto vale andare alla magnifica Statale di via Castro Pretorio dove andavo io. Voi state spendendo un botto di soldi per andare alla Luiss dove stringono la mano all’ambasciatore iraniano o per andare alla Bocconi dove i goliardi contro il bagno gender li sospendono. A questo punto, forse, sono meglio i sani comunisti keynesiani della Sapienza che manco se ne accorgono di quello che scrivete voi sulla vostra bacheca personale. Molto meglio anche la Federico II di Napoli. Andate e siate liberi, e magari lontani dall’ambasciatore iraniano.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 21 febbraio 2024