Commenti all'articolo Che follia la sinistra che difende il comunismo
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154 Commenti
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Il Puzza
11 Novembre 2022, 6:19 6:19
Articolo puerile e di scarsa pregnanza politica di Ocone. Il comunismo e’ stato la diga contro l’avanzante nazifascismo e contnuera’ ad esserlo. Chi pretende di equipararlo al nazifascismo fa un errore di portata storica enorme. Il comunismo e’ l’attuazione della liberta’ umana nel mondo; il nazifascismo e’ la negazione di tale liberta’.
Davide V8
10 Novembre 2022, 18:20 18:20
Il problema vero è capire la natura violenta del collettivismo, del dirigismo, e dei danni che provocano.
Capire che tale violenza è inevitabile e connaturata col collettivismo stesso, e che può assumere forme diverse: non è necessario ammazare le persone con le armi; ci sono tanti modi di applicarla.
Il problema vero è capire in che drammatica misura questi concetti, qualificanti il comunismo, ci siano oggi in occidente, tra dirigismo economico, dittatura sanitaria, distruzione della libertà, e schiavitù verso pseuso “esperti” in qualsiasi campo.
Rosario Nicoletti
10 Novembre 2022, 16:35 16:35
La trovata di Valditara è semplicemente geniale. Invitare a commentare gli aspetti tragici del comunismo significa uscire da quel complesso di inferiorità che ha afflitto fino ad od oggi la destra. E’ ampiamente prevedibile che le anime belle della sinistra si indignino di questa “contaminatio”.
Fabi0
10 Novembre 2022, 16:32 16:32
Come scrivevo ieri, il problema di fondo é che questi non cambiano mai, il lupo perde il pelo ma non il vizio. La sinistra negli ultimi decenni si é messa un abito da “moderati”, a parole e nei simboli rinnegano il comunismo, ma alla fine la mentalità é sempre quella. Il comunismo è buono, é solo la sua attuazione reale che fu sbagliata: questa è l’immensa castroneria a cui si torna sempre.
Se casualmente non ha funzionato in nessun paese in cui é stato applicato e anzi ha portato solo disastri…è stata solo sf1ga! La prossima volta sicuramente andrà bene!
Il bello é che se poi li chiami comunisti fanno gli offesi.
nico
10 Novembre 2022, 16:09 16:09
ma come si permettono questi di parlar male del comunismo in Italia! come si permettono di farlo a scuola?
L’Italia é il paese occidentale piú amico del comunismo, nelle scuole si insegna che i cattivi stanno dall’altra parte (fascisti, nazisti e le loro indiscutibili malefatte) e non si nomina mai Stalin e, per esempio, Holodomor (googla Spicchidi, googla). Nei dibattiti tutti o quasi i giornalisti e gli intellettuali de’ noialtri che schifano Meloni, Salvini, Trump non hanno nulla da dire sui regimi cinesi e nord coreani,…e potrei contare per ore.
gianfranco benetti longhini
10 Novembre 2022, 14:38 14:38
Questo mi riporta all’anno 1957, quando nell’ultimo anno di “liceo” a Nairobi, Kenya, il nostro professore dedicò un trimestre intero insegnarci come imparare da SOLI. Lui ci fece studiare tutto su “Karl Marx” e di “Adam Smith”, con la classe divisa in due gruppi. Alla fine ci fece fare un dibattito sui meriti di uno o altro dei punti proposti da questi due scrittori.
Solo dopo aver personalmente visitato spesso la Polonia anni ’80, e poi vissuto a Praga per sei mesi inizio anni ’90, cominciai a capire quanto e perché il comunismo non funziona.
Karl Marx era un parassita, che conosceva “il lavoro”, solo come spettatore.
Articolo puerile e di scarsa pregnanza politica di Ocone. Il comunismo e’ stato la diga contro l’avanzante nazifascismo e contnuera’ ad esserlo. Chi pretende di equipararlo al nazifascismo fa un errore di portata storica enorme. Il comunismo e’ l’attuazione della liberta’ umana nel mondo; il nazifascismo e’ la negazione di tale liberta’.
Il problema vero è capire la natura violenta del collettivismo, del dirigismo, e dei danni che provocano.
Capire che tale violenza è inevitabile e connaturata col collettivismo stesso, e che può assumere forme diverse: non è necessario ammazare le persone con le armi; ci sono tanti modi di applicarla.
Il problema vero è capire in che drammatica misura questi concetti, qualificanti il comunismo, ci siano oggi in occidente, tra dirigismo economico, dittatura sanitaria, distruzione della libertà, e schiavitù verso pseuso “esperti” in qualsiasi campo.
La trovata di Valditara è semplicemente geniale. Invitare a commentare gli aspetti tragici del comunismo significa uscire da quel complesso di inferiorità che ha afflitto fino ad od oggi la destra. E’ ampiamente prevedibile che le anime belle della sinistra si indignino di questa “contaminatio”.
Come scrivevo ieri, il problema di fondo é che questi non cambiano mai, il lupo perde il pelo ma non il vizio. La sinistra negli ultimi decenni si é messa un abito da “moderati”, a parole e nei simboli rinnegano il comunismo, ma alla fine la mentalità é sempre quella. Il comunismo è buono, é solo la sua attuazione reale che fu sbagliata: questa è l’immensa castroneria a cui si torna sempre.
Se casualmente non ha funzionato in nessun paese in cui é stato applicato e anzi ha portato solo disastri…è stata solo sf1ga! La prossima volta sicuramente andrà bene!
Il bello é che se poi li chiami comunisti fanno gli offesi.
ma come si permettono questi di parlar male del comunismo in Italia! come si permettono di farlo a scuola?
L’Italia é il paese occidentale piú amico del comunismo, nelle scuole si insegna che i cattivi stanno dall’altra parte (fascisti, nazisti e le loro indiscutibili malefatte) e non si nomina mai Stalin e, per esempio, Holodomor (googla Spicchidi, googla). Nei dibattiti tutti o quasi i giornalisti e gli intellettuali de’ noialtri che schifano Meloni, Salvini, Trump non hanno nulla da dire sui regimi cinesi e nord coreani,…e potrei contare per ore.
Questo mi riporta all’anno 1957, quando nell’ultimo anno di “liceo” a Nairobi, Kenya, il nostro professore dedicò un trimestre intero insegnarci come imparare da SOLI. Lui ci fece studiare tutto su “Karl Marx” e di “Adam Smith”, con la classe divisa in due gruppi. Alla fine ci fece fare un dibattito sui meriti di uno o altro dei punti proposti da questi due scrittori.
Solo dopo aver personalmente visitato spesso la Polonia anni ’80, e poi vissuto a Praga per sei mesi inizio anni ’90, cominciai a capire quanto e perché il comunismo non funziona.
Karl Marx era un parassita, che conosceva “il lavoro”, solo come spettatore.