Tra meno di dieci giorni inizierà un nuovo anno scolastico che avrà gli stessi problemi dell’anno precedente. Ogni anno scolastico è peggiore del precedente e migliore del seguente. L’ultimo caso che ci arriva dalla scuola italiana è quella di una studentessa di una scuola media di Tivoli che è stata bocciata all’unanimità dai suoi professori cioè dal consiglio di classe ed è stata promossa invece dal Tar, ossia dalla magistratura alla quale si è rivolta la famiglia.
Che cosa si può dire di questo caso che sicuramente peraltro non è inedito?
- La prima cosa che mi sento di dire è che forse bisognerebbe tutelare prima di tutto la ragazza, evitando che vada nel vortice di un’informazione incontrollata.
- La seconda cosa è che la magistratura con questa decisione non fa ahimè altro che applicare quella che è una direttiva specifica della legge e del ministero dell’istruzione, la direttiva che riguarda il cosiddetto successo formativo. Vale a dire: vi è quasi un obbligo di successo formativo, cioè di promozione, da parte degli insegnanti e quindi la bocciatura è un’eccezione che non va quasi presa in considerazione. E invece la bocciatura può essere un momento di crescita per lo studente.
- La terza considerazione da farsi è che i docenti, i professori, gli insegnanti che già non godono di una grande autorevolezza si vedono ulteriormente diminuire questa autorevolezza dalla magistratura che smentisce una decisione del Consiglio di classe presa all’unanimità.
- L’ultimo aspetto, a mio modo di vedere quello più importante, riguarda la totale legalizzazione della scuola italiana che è tutta regolamentata dalle leggi statali. Si faccia bene attenzione: quando tutto diventa perfettamente legalizzato, allora la cultura non è più cultura, l’insegnamento non è più insegnamento, la morale non è più morale e ahimè anche la legge perde quello che è il suo valore e da un sistema legale si passa ahimè ad un sistema frutto di arbitrio. La scuola italiana si trova in queste condizioni. È diventato un labirinto di cui nessuno più conosce la via d’uscita dalla scuola siamo passati alla post scuola.
Giancristiano Desiderio, 22 agosto 2023