Cultura, tv e spettacoli

Che idiozia segnalare Giambruno all’Ordine dei giornalisti

Il conduttore sta già scontando il suo Purgatorio: niente conduzione, l’addio di Meloni e le ripercussioni familiari

Giambruno Meloni fuorionda

Tutto si può dire di Andrea Giambruno: che sia stato fuori luogo, che forse avrebbe potuto aspettarsi che un giorno i suoi audio sarebbero finiti nelle mani di Antonio Ricci, che da fidanzato del premier forse ci si aspetta più attenzione eccetera eccetera eccetera. Però non occorre trascendere. Il conduttore di Diario del Giorno è già finito in prima serata su Striscia la Notizia, si è già auto-sospeso dalla conduzione (al suo posto si alternano due colleghi), è in attesa delle decisioni dell’azienda sul suo futuro e s’è pure ritrovato dall’oggi al domani da “promesso sposo” (leggasi l’intervista a Chi) a ex compagno di Giorgia Meloni. Insomma: il suo Purgatorio lo sta già ampiamente scontando. Dunque: c’era davvero bisogno dell’Ordine dei giornalisti?

Come sapete qualche mese fa il Consiglio di disciplina dell’Ordine convocò Nicola Porro per rispondere dall’accusa di aver intervistato, senza contraddittorio, il viceministro degli Esteri ucraino. Accusa talmente imbarazzante da far ridere (o piangere), per fortuna finita nel nulla, ma che spiega plasticamente le farraginosità di un sistema sanzionatorio di dubbia utilità. Ogni cittadino, infatti, può inviare ai consigli territoriali di disciplina le proprie lamentele su questo o quell’altro cronista, organo che poi decide se avviare un procedimento o archiviare per manifesta infondatezza. In alternativa, ed è questo il caso di Giambruno, può accadere che si muovano i pezzi da novanta. Ed è pure peggio.

In una mail inviata a tutti gli iscritti, l’Ordine lombardo ha comunicato di aver segnalato al consiglio di disciplina territoriale “i due servizi mandati in onda” da Striscia dal quale “sembrano emergere” (sembrano?) “frasi e allusioni” rivolte da Giambruno ad alcune colleghe della redazione. Lo stesso ha fatto la Fnsi, il sindacato dei giornalisti, con la sua Commissione Pari Opportunità (sic!), mettendo alla berlina “atteggiamenti scurrili e molesti verso le colleghe rivelati dagli ormai noti fuori onda”. Vedremo cosa ne uscirà fuori, probabilmente nulla. Ma al netto della opportunità di certe affermazioni per la particolare situazione familiare (lui alla conduzione di un programma, lei a Palazzo Chigi), dai video emerge pubblicati da Striscia emerge qualche battuta scurrile, scherzi da osteria a telecamere spente e poco più. “Atteggiamenti inammissibili”, dice la Fnsi. Ma forse varrebbe la pena leggersi le interviste ad alcune colleghe di Giambruno (“Chi lo conosce sa che è un burlone, che scherza con tutte”) e tenere in considerazione che al momento – da quanto risulta – non vi sono segnalazioni di “molestie” da parte delle stesse. O forse basterebbe prendersi un po’ meno sul serio. Gaia Tortora, vice direttrice del Tg di La7, in un tweet ha scritto: “Se andassero in onda anche la metà dei fuorionda dei conduttori, in tv non ci sarebbe più nessuno”. Insomma: non facciamone un dramma. C’è già l’azienda che valuterà il da farsi col suo dipendente. L’Ordine dei giornalisti potevamo pure risparmiarcelo.

Giuseppe De Lorenzo, 24 ottobre 2023

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