Ora, fermatevi tutti e fate un respiro. Lentamente. Scrollatevi di dosso le liti su La Russa, Fontana, il ritorno del fascismo, l’onda nera. E provate a ragionare: cari esponenti di Pd, Sinistra Italiana, Cgil, Bersani e tutti gli altri. Benito Mussolini è stato ministro delle Corporazioni e presidente del Consiglio di questo strabenedetto Paese. C’è scritto nei libri di storia, nelle enciclopedie, lo riportano documentari e mostre. Dunque: per quale diavolo di motivo la sua foto dovrebbe essere tolta da Palazzo Piacentini, sede del ministero dello Sviluppo Economico?
L’ennesima polemica sul nulla esplode in mattinata quando qualcuno nota che al Mise è apparsa una foto del Duce. Non l’ha messa un dirigente nostalgico appena nominato dal governo (che ancora non c’è). Sta lì perché oggi si celebravano i 90 anni dalla fondazione del Palazzo, sede dal 1932 prima del ministero dell’Industria e ora del Mise. Per l’occasione si era pensato di aprire una sorta di mostra fotografica con tutti i ministri che sono passati da quelle stanze: tra loro, vuoi o non vuoi, c’è pure il Duce. E allora subito si sono levate le spernacchiate degli antifascisti da operetta: “Se c’è Mussolini, allora togliete la mia”, sbraita l’ex ministro ed ex segretario Pd Bersani. “Gravissimo”, gli fa eco la Cgil (ma gravissimo de che?). E ovviamente non potevano mancare le prime pagine dei siti di tutti i giornali.
Risultato: Giancarlo Giorgetti è dovuto capitolare e il Mise ha deciso di rimuovere l’immagine del Duce. Così i visitatori che entreranno al Palazzo vedranno sul muro l’elenco di tutti i ministri succedutisi, con un buco temporale causa antifascismo militante. Che idiozia. Non è che torniamo a discutere se abbattere pure l’Obelisco Mussolini al Foro Italico? Ed è una fortuna che Bersani non sia mai diventato primo ministro, altrimenti sarebbe svenuto nell’entrare nella galleria dei Presidenti del Consiglio: anche lì campeggia, da anni, il ritratto del DVX.
Voglio dire: ma che male può mai farvi una foto di Mussolini? Lo eliminiamo forse dalle pagine dei libri di storia per evitare che i pargoli italici ne restino ammaliati? Lo cancelliamo dalle enciclopedie, così nessuno ne sentirà più parlare? Chiediamo a Wikipedia di sorvolare sul fatto che è stato presidente del Consiglio, ministro e deputato del Regno d’Italia? La verità è che mentre il Paese ha fatto i conti col suo passato, la sinistra sa che questo è l’unico modo per legittimarsi. Per darsi un tono. Aizzare la fiamma dell’uomo nero aiuta a classificare gli avversari: il fascismo è il male assoluto; chiunque non la pensi come noi è fascista; dunque i nostri avversari sono il male assoluto. Sillogismo sciocco, ma abusato.
Allora diteci: fin dove volete arrivare con questa cancel culture dei poveri? Fino allo Zanichelli? Che poi, viene un dubbio. Visto che negli ultimi anni a Palazzo Chigi e al ministero della Difesa sono transitati numerosi esponenti della sinistra, come mai a nessuno è venuto in mente di togliere prima la foto di Mussolini? Come mai ve ne uscite solo oggi, che al governo sta per andare Giorgia Meloni?
Giuseppe De Lorenzo, 18 ottobre 2022