Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha espresso la sua indignazione per la decisione di non invitare Patrick Zaki alla prima puntata del nuovo programma di Fabio Fazio, “Che tempo che fa” su Discovery. “Allora ragazzi che ipocrisia, che ipocrisia assoluta”, ha esordito Cruciani. “Ieri abbiamo parlato di Patrick Zaki, di quello che ha scritto su Israele, il fatto che ha scritto che è a favore della causa palestinese, che considera Netanyahu un pericoloso assassino e non condanna esplicitamente Hamas pur non essendo dalla parte di Hamas. Insomma a mio parere una vergogna, un orrore.”
Cruciani ha quindi criticato la decisione di non ospitare Zaki nel nuovo programma di Fazio, sottolineando l’ipocrisia di questa scelta. “La cosa più incredibile è che doveva essere ospite della prima puntata del nuovo programma di Fabio Fazio che si chiamerà ‘Che tempo che fa’ su Discovery. Ora ragazzi perché non lo invitate più? Quando non conviene non lo invitate? Non può fare la passerella dell’ex prigioniero? Quando è scomodo non lo invitate? Perché non lo fate parlare in prime time?”
Il conduttore di Radio24 ha poi riportato un messaggio ricevuto su Instagram da un certo Alim Iachini, che lo ha pesantemente insultato e minacciato di morte. “C’è un signore di cui voglio fare nome e cognome, un tale Iachini, Alim Iachini, che mi scrive su Instagram: ‘figlio di puttana infame, devi morire decapitato’. Ora questo tizio probabilmente si trova in Italia, ma me ne fotto, non lo segnalo. Voglio dire a questo tizio che dovrebbe avere il coraggio. Non me ne frega nulla di denunciarlo né di segnalarlo perché tanto loro sono leoni da tastiera inesistenti. Si faccia vivo, così mi dice perché dovrei morire decapitato.”
Cruciani ha infine criticato l’ipocrisia del sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha deciso di esporre la bandiera della pace accanto a quella israeliana. “Ultima cosa su questa vicenda ancora, l’ipocrisia del sindaco di Milano Sala, il quale invece di esporre tranquillamente, se ci crede, la bandiera israeliana, mette accanto quella della pace, che non vuol dire una merita mazza”.