Che ridere: al verde Fratoianni brucia l’auto (e inquina)

Disavventura in strada per il leader di Alleanza Verdi Sinistra: la macchina, non certo green, va a fuoco

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Arrivato alla verde età di 50 anni, suonati, il compagno Nicola Fratoianni, verde dentro, rosso fuori, ha fatto finalmente qualcosa di utile per il popolo italiano: lo ha divertito. No, scusate, bisogna essere più precisi: lo ha fatto scompisciare. Egli si recava, infatti, a Campobasso per una delle sue leggendarie campagne elettorali, quando la sua macchina ha preso fuoco. No, ma si è salvato eh. È sceso, prima. Esclamando: cane delle berve ‘ome brucia!

Dio c’è. Siccome c’è, noi ci scompisciamo all’idea della CO2 scatenata dal bolide comunista, un’Alfa rossofuoco. Il Frato ha varcato la boa del mezzosecolo ma è sempre lo stesso fregnacciaro della gioventù barricadera pisana: parla, parla di transizione verde, di ambiente, di salvare il pianeta, e poi gira con un affare a benzina o suoi derivati, uno di quei dannatissimi carrozzoni che bruciano fossili: tsk, tsk, non si fa. Per di più, una vettura privata. Ora, siccome nel programma di Alleanza Sinistra Verde (sinistra è un aggettivo) sta scritto, nero su rosso, che bisogna puntare tutto sul trasporto pubblico, che poi è quello che ci chiede l’Europa, che poi sarebbe la via neopostmarxista alla rivoluzione, segare la proprietà privata partendo all’automotive. E questo che fa? Va da Foggia a Campobasso con l’Alfa e in più gli va in fiamme. Se ci andava in torpedone sai quanto era più sicuro.

S’io fossi foco arderei lo monno con dentro i comunisti farfarelli. S’io fossi un attivista climatico, andrei a cercare il Frato. S’io fossi Greta, lo maledirei. S’io fossi un elettore, non lo voterei. E difatti. Anche perché, e siamo sempre più convinti che Dio c’è, alla stessa convention sciamavano anche la cromatica amica di Lula e di Baglioni, e il politico in batteria Conte, grillino per tutte le 4 stagioni, le capricciose, le pizza & fichi: è andato a scentrare in autostrada, senza conseguenze fortunatamente per lui e per il paese tutto. Con statisti di questo calibro, chi ha bisogno di conducenti? Siamo rimasti in tre, una bella, un bullo e un basso, sulla via per Campobasso, siamo qui. Alla fine, come Dio ha voluto, ce l’hanno fatta, si sono seduti, 4 amici al bar, il candidato comune Gravina ha commentato: sono molto soddisfatto.

Sì, perché ci sono arrivati, non per altro, per questi della sinistra ecofanatista armocromista la partenza è una challenge estrema e l’arrivo un traguardo definitivo. Pensa se non era soddisfatto. “Abbiamo parlato di regione e di governo”. Che uno si credeva invece di auto elettrica e transizione leninista ecologista. Ma niente paura, quando comanderanno loro l’auto verrà proibita per legge, solo risciò, bicicli, corriere statali per deportazioni, scusate, gite comuni, esclusivamente nei casi scelti, della nomenklatura da Politburo, verranno mantenute le auto blu, però pitturate di verde, nel green dipinto di green.

Fratoianni, auto in fiamme. La politica ardente degli ultracompagni. Cheffiguradimmerda, come avrebbe detto l’imperituro Emilio Fede. Secondo indiscrezioni, il compagno del compagno, il VerdeBonelli, perché se ci fate caso viene sempre chiamato così, tuttattaccato, si sarebbe lievemente indisposto e per dispetto gliel’ha detto in fiorentino: “Oh che altro tu ha ‘ombinato ora. Ma tu se’ tutto grullo o tu lo fa’ a posta. Ma Maremma Greta mpestata ladra budellona. Nu siamo quelli del trasporto pubblico e tu va’ ngiro in auto privata. Siamo l’amici della Cina che fa l’elettrica e tu fa’ foco e fiamme sur carcassone personale autarchico. Va’ via, brutta vipera, accident’ammè e quando t’ho pigliato pe i’ compagno. L’era meglio tenesse la Rosi. Proprio vero, meglio un morto in casa che un Fratoianni all’uscio! Guarda, io sai che fo? Io mi butto in centrodestra, tu m’ha rotto e coglioni!”.

Al che l’altro, piccato: “Levelo di lì! Levelo di lì! Maledetto te! Io che t’avevo raccattato! Proprio vero: se fai un bel gesto, ‘un faacci ‘r manifesto del partito comunista”. Ma si vedeva che c’era rimasto male, che gli bruciava. Certo la figura è stata cocente. Ma poi il Frato s’è consolato, che gli frega in fondo? Lui è comunista, mica deve rispettare quello che dice. Anzi. Lui ha per stella polare, oltre a quella rossa, l’altra del detto pisano: chi t’accarezza più di quel che sòle, o t’ha ingannato o ingannar ti vuole. E lui, modestamente, quanto a sòle…

La cronaca registra, infine, un ultimo dettaglio. Pare che poco prima dell’incendio, all’area di servizio, qualcuno abbia notato un’ombra furtiva in stivali gommati griffati infangati trafficare intorno all’auto del Frato mormorando oscure formule di maledizione. Ma questo è solo un pettegolezzo a livello buvette.

Max Del Papa, 23 giugno 2023

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