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Che ridere: la squadra “antifà” ha l’inno scritto da un nazista

Crisi di panico nel St Pauli, società di Amburgo famosa per le sue lotte progressiste e antifasciste. Nel 2022 attaccarono il centrodestra italiano

st pauli © Dmitry Rukhlenko tramite Canva.com
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Il celebre club di calcio tedesco, St. Pauli, ha recentemente affrontato una sfida che ha suscitato scalpore e riflessioni profonde tra i suoi sostenitori. Il club, noto per la sua indole punk, antifà, un po’ anarchica e molto sociale, esplicitata più volte in iniziative o striscioni anti-patriarcato e pro migranti, ha scoperto un dettaglio mica da niente sul suo inno tradizionale, “Das Herz von St. Pauli“. Questo canto, infatti, è stato scritto da Josef Ollig, un giornalista che lavorò come corrispondente di guerra per la Luftwaffe durante la Seconda Guerra Mondiale. In pratica: un nazista, o giù di lì.

Apriti cielo. La scoperta ha scatenato un acceso dibattito tra i sostenitori del club. Per molti il canto rappresentava ancora un valore, in fondo l’hanno suonato per 20 anni nel loro stadio, ma per altri ormai appare incoerente con i principi antifascisti del St. Pauli. Alla luce di ciò, dopo un confronto serrato con i tifosi, il club ha preso una decisione radicale ma allineata con la propria identità: “Das Herz von St. Pauli” è stato sospeso. Congelato. Per il momento l’inno non verrà suonato, almeno finché l’Assemblea dei soci (circa 50mila) non deciderà il da farsi. Il primo obiettivo, riporta Repubblica, è quello di essere sicuri che il proprio inno abbia davvero questa macchia: il club sta organizzando un gruppo di lavoro per raccogliere e studiare della documentazione scientifica che chiarisca il ruolo di Ollig durante il nazismo.

Nel mondo del calcio la notizia ha provocato qualche dibattito. Soprattutto conoscendo l’intransigenza su certi temi del St Pauli, la prima società – riportano i media – ad aver vietato l’accesso allo stadio ai militanti di estrema destra. Per dire: la loro identità rifiuta ogni razzismo o discriminazione, anche nei cori dei tifosi. E negli anni non sono mancati striscioni contro il patriarcato (“non proteggere le tue figlie, educa i tuoi figli”) o iniziative in favore dei migranti, soprattutto durante la crisi dei profughi siriani in Germania. Nel 2016 sule magliette fecero stampare la scritta “niente calcio per i fascisti”. L’unico messaggio di odio, a quanto pare, lo riservarono per il centrodestra italiano: durante una partita del 2022, apparve la scritta “Forza, Lega, Fratelli: a Piazzale Loreto c’è ancora posto”. E ovviamente non potevano non essere sponsor di due Ong tedesche che solcano il Mediterraneo alla ricerca di migranti.

I primi a canzonarli, ovviamente, sono stati gli Ultras della Lazio, di fede politica decisamente opposta. Non si nasconde però il presidente Oke Göttlich: “Non scappiamo dai problemi, li affrontiamo. È ciò che ci rende diversi.” Nel frattempo, i tifosi stanno già cominciando a pensare a possibili alternative, come riscrivere il testo o adottare un nuovo inno che rifletta in toto l’anima “inclusiva” del club.

Franco Lodige, 28 febbraio 2025

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