Rassegna Stampa del Cameo

Che sarà del toro bianco che stuprò Europa?

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La preoccupazione nasce con l’uccisione di George Floyd soffocato da un agente della polizia locale che gli aveva premuto un ginocchio sul collo per diversi minuti mentre era immobilizzato a terra. In un Paese civile, come dovrebbero essere gli Stati Uniti, sarebbe dovuto avvenire quanto segue: 1. Arresto immediato del poliziotto da parte della Polizia con un mandato emesso da un giudice (un’ovvietà, visto che c’era pure il filmato dell’assassinio in diretta). 2. Il Sindaco (dem. oltretutto della sinistra-sinistra) avrebbe dovuto licenziare il Capo della Polizia (nero e dem.). Idem i cittadini di Minneapolis avrebbero dovuto chiedere le dimissioni immediate del Sindaco. E se del caso, altrettanto avrebbero potuto fare i cittadini dello Stato del Minnesota. Così veniva colpita tutta la catena delle responsabilità politiche (tutte dem), che in America, in un caso come questo sono rigorosamente statali e non federali.

I dem hanno invece deciso di buttarla in politica visto che fra sei mesi si vota e tutto fa brodo. A questo punto i radical chic danno il via un “vandalismo iconoclasta” (chiamiamo le cose con il loro nome, almeno noi dei media) pro George. Ogni Paese occidentale si associa e reagisce a modo suo, seguendo un suo copione. Ho scelto due Paesi ad alto tasso di civiltà e una delle multinazionali più serie sul mercato per registrare i loro comportamenti. Gli svizzeri (pensa te) hanno tolto dagli scaffali dei supermercati i biscotti “Mohrenköpfe” (teste di moro). Pure ignoranti questi influencer: la parola Mohr è un soprannome affibbiato secoli fa agli abitanti di Laufen (ove ha sede la società) ed è parola antica che designa i cinghiali.

I danesi, in mancanza di qualsiasi simbolo umano disponibile, stante la modestia della loro storia, si sono accaniti contro l’unica statua a disposizione, la mitica Sirenetta, vandalizzandola con un definitivo “Racist Fish”. Il povero Hans Christian Andersen chissà come l’avrà presa. E così la nobiltà dei pesci (orche, balene, squali, etc.), come avranno reagita nella profondità degli abissi ad accuse di razzismo marino? A proposito, chiedo ai colti, cosa significa razzismo marino? I pescatori sono razzisti, per il solo fatto di pescare?

Nel mondo del business Johnson & Johnson ha immediatamente cessato le vendite dei prodotti sbiancanti per la pelle (sic!). Di più, per candidarsi ad essere la più politicamente corretta del reame, ha fatto un comunicato. Cito: “le conversazioni delle ultime settimane hanno evidenziato che alcuni nomi dei nostri prodotti e alcune affermazioni sulle linee Neutrogena e Clean & Clear contro le macchie scure suggeriscono che il bianco sia migliore del colore naturale della pelle”. Tutti giù per terra! In ginocchio. Così è ridotta una delle più importanti multinazionali della chimica.

A questo punto, se il razzismo di costoro riguarda pure gli animali, sono preoccupato per il mio amato Toro. Non vorrei che dal prossimo campionato dovessimo dire “Noi del Bue”. La Storia ci gioca contro, purtroppo. Non sappiamo di quanto questi storici del costume vadano indietro nella storia. Per esempio, se ci vanno di alcuni millenni, siamo buggerati. Su una spiaggia greca intonsa (non ancora germanizzata da Giove-Troika), una meravigliosa fanciulla di nome Europa (figlia di Agenore, principessa di Tiro) faceva il bagno con le sue ancelle, quando dall’alto dei cieli Zeus (come tutti i potenti e i colti, di allora e di oggi, era un pedofilo della peggior specie) la vide. Certo della sua verginità, si trasformò in un Toro bianco (ebbene sì, purtroppo bianco), la rapì portandola in volo a Creta e qua, sotto un platano sempre verde, la possedette, non si sa se come Toro o come Aquila. Europa non era stata chiara nel suo esposto denuncia al #MeToo greco dell’epoca.

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