Cronaca

Che squallore la Chiesa a immagine e somiglianza di Casarini

Secondo La Verità, dalle diocesi italiane sarebbero arrivati oltre 2 milioni di euro alla Ong dei migranti

casarini chiesa © luoman tramite Canva.com

La vicenda – così come l’ha ricostruita Giacomo Amadori su “La Verità” – è diabolicamente multiforme: contro lo Stato italiano, perché emerge una attività insistita e organizzata contro le istituzioni nazionali; contro la giustizia morale, etica e religiosa, per motivi che stanno in se stessi, che non occorre precisare; contro la stessa Chiesa, i cui comandamenti vengono sistematicamente traditi; soprattutto, forse, contro i fedeli, che non magari non sapevano di finanziare, di mantenere coi soldini della carità uno che può vantarsi di campare alla grande, sistemando le sue grane, “senza dover andare a lavorare in un bar”. Che per un comunista è il massimo. E questi prelati, questi sepolcri intonacati, vengono a belare di non violenza? Mentre sponsorizzano Luca Casarini, dedito fin dai tempi giovanili a bivaccare nei centri sociali del Veneto, che si è arrabattato fra occupazioni, assalti alla polizia, condanne, partite iva, fino a che, improvvisatosi armatore non ha trovato una Chiesa e un Papa a sua immagine e somiglianza?

A farla breve, questo scandalo, miserabile, epocale, immane, ma sul quale verrà stesa una cortina narcotica, essendoci di mezzo il Vaticano, consiste in quanto segue: Luca Casarini, ex noglobal ultracomunista, diventa trait d’union tra Chiesa e Sinistra col pretesto dei migranti. Casarini è politicamente indiziato d’aver svolto un ruolo di provocatore verso il governo per conto dei compagni della parrocchietta solidale, e non è un caso che suo sponsor risulti mezza sinistra parlamentare dal Pd al giro Fratoianni, Verdi ed altre propaggini. L’eterno Casarini, in perenne attesa di una candidatura sempre promessa e sempre rimandata. La Chiesa, ricostruisce La Verità, avrebbe versato più di 2 milioni di euro alla Ong di un indagato per immigrazione clandestina. Casarini, colto nelle intercettazioni mentre, ricevuto un bonifico da circa 125mila euro, oggi agli atti del processo, esultava “stasera tappo i debiti e ceno a champagne”.

L’immagine è tutto. Uno così si sarebbe convertito sulla via di Bergoglio, che l’ha mandato al Sinodo di bianco vestito. Se di truffa si sia davvero trattato si vedrà, o forse non si vedrà mai, dati i precedenti e la magistratura scarlatta, dello stesso color porpora dei cardinali: comunque una farsa di sicuro. In mezzo, oltre alla sinistra politica, anche quella ecclesiastica: il cardinal Zuppi; “vescovoni” sparsi; il don Ciotti, santone della sinistra estremista e vippaiola; nel parterre dei garanti non poteva mancare, stiamo sempre agli elementi di indagine ricostruiti da Amadori, in qualità di europarlamentare, il medico pasionario siciliano Pietro Bartolo, anche lui già coi suoi guai, come Vasco Rossi (per dettagli, c’è il nuovo libro di Nicola Porro che vi si sofferma in modo puntiglioso).

Casarini si sarebbe preso più di 2 milioni di euro, soldi delle parrocchie, per il “salvataggio” di 400 migranti. Dove stava qui l’afflato umanitario? Dove la buona amministrazione? Per i magistrati era tutta una partita di giro ma “coperta”: non doveva saperne niente nessuno a cominciare dai fedeli (difatti lo scoop de “la Verità” ha del clamoroso, del devastante). E se pure un compare di Casarini fingeva un rimasuglio di coscienza ammettendo che “non era stato bello tacere sui soldi raccolti su Facebook”, visto che ne arrivavano in quantità manageriale via clero, da parte dei porporati e degli intonacati, nessuno scrupolo.

Possiamo dirlo, che, mettetela come volete metterla, fa schifo? Possiamo dirlo, che questi fedeli, che si trovavano chiusi i portali delle chiese in faccia durante in Covid, una fra le pagine più vili, più mortificanti nella storia della chiesa cattolica, che sono stati abbandonati, discriminati, perfino colpevolizzati dalla cara madre chiesa, poi venivano ingannati col pretesto più infame, quello della pietà, della solidarietà, del bisogno, ad ogni omelia un parroco a pianger miseria, e le vecchiette e i timorati di Dio ad aprire il borsellino, e poi i soldi finivano a Casarini? Ma non si vergognano? Ma davvero hanno potuto reggere bordone a uno al comando di una ONG sotto processo? Realmente gli giravano due milioni e passa di euro con la scusa delle “vite umane” da salvare? Che ci fa la Chiesa dietro o dentro tutto questo?

Quando Ratzinger tolse il disturbo, fu scelto un pontefice con il malcelato incarico di distruggere la Chiesa cattolica: missione compiuta, dopo 10 anni il capo del cattolicesimo non ha voce in capitolo su niente, la sua voce nessuno la calcola (al vertice di Dubai sul riscaldamento globale non può andare perché è raffreddato), le sue missioni diplomatiche sono un rosario di fallimenti persino patetici, la sua autorità morale è a zero, la sua secolarizzazione imbarazzante, a sentir Messa ci vanno ormai in 17 praticanti su 100 credenti, e dopo questa miserabile pastetta saranno, fatalmente, ancora meno. C’è da capire, solo i fanatici e gli stupidi possono continuare come se nulla fosse, tanto più che ad essere fregati, nella fede e nella borsa, erano loro. E se nessuno si fiderà più ad aprire il borsellino, non sarà altro che prudenza e perfino dovere: pagare per imbarcare sempre più clandestini che arricchiscono alcuni, ma distruggono il tessuto sociale, delinquono spesso, e con la nuova jihad partita da Gaza si sono ulteriormente scatenati in tutta Europa?

In tutta questa storia, almeno per come sta emergendo, quello che ne esce meno peggio, pare incredibile, è proprio Casarini, il quale alla fine si conferma semplicemente per l’avventuriero che è sempre stato (se poi volete credergli quando si straccia le vesti per i “fratelli migranti”, o fa la faccia da pretone ben pasciuto al Sinodo, è un problema vostro, e siete irrecuperabili): ma i vescovi, i prelati, gli intonacati sono molto peggio. A cominciare dal vertice assoluto, che è il regista di questa faccenda. Quando Bergoglio dice “cari fratelli e sorelle”, viene un impulso a rispondergli: no, scusa: io non sono tuo fratello. Non sono vostro fratello. E neanche di Casarini.

Max Del Papa, 29 novembre 2023