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Che succede, Sinner?

La Wada ha fatto ricorso al Tas contro l’assoluzione per il caso doping: ecco cosa rischia il tennista italiano

sinner © SteveCollender tramite Canva.com

Caso doping, per Jannik Sinner non è ancora finita. Il tennista italiano andrà infatti a processo davanti al Tas di Losanna, il massimo organo di giustizia dello sport mondiale: la Wada ha confermato di aver presentato ricorso al Tribunale di Arbitrato Sportivo nonostante il giovane campione sia stato ritenuto esente da colpa o negligenza da un tribunale indipendente dell’International Tennis Integrity Agency dopo essere risultato positivo due volte al Clostebol (sostanza vietata) nel marzo del 2024. Positività riscontrata in livelli molto, molto bassi: meno di un miliardesimo di grammo, quindi ininfluenti sotto l’aspetto della prestazione sportiva.

Secondo la Wada la constatazione di “assenza di colpa o negligenza” non è corretta ai sensi delle norme vigenti: “È opinione della Wada che la constatazione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non fosse corretta ai sensi delle norme applicabili”. Ma cosa rischia Sinner? La Wada “richiede un periodo di squalifica compreso tra uno e due anni. La Wada non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quello già imposto dal tribunale di primo grado. Poiché la questione è ora pendente davanti al Tas la Wada non farà ulteriori commenti in questo momento”.

Una sanzione pesante, quella richiesta dalla Wada, che sa un po’ di persecuzione. E attenzione anche al passaggio su premi e vittorie. Se il Tas dovesse squalificare Sinner anche solo per sei mesi, al tennista dovrebbero essere tolti i successi raccolti, a partire dagli Us Open, nel periodo compreso tra il primo controllo positivo (10 marzo) e la data di fine squalifica. Come evidenziato dal Corriere, la richiesta di non togliergli i risultati durante il periodo della squalifica è un’interpretazione molto particolare degli articoli 9 e 10 del Codice Antidoping: nel testo viene rimarcato che solo se «l’Atleta dimostra di non avere colpa o negligenza per la violazione” che i risultati “delle altre competizioni non saranno cancellati a meno che i risultati dell’atleta in competizioni diverse dalla competizione in cui si è verificata la violazione delle norme antidoping non siano stati probabilmente influenzati dalla violazione delle norme antidoping dell’atleta”.

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Il caso di Sinner è molto particolare anche per un altro motivo: è la prima volta nella storia che Wada appella la sentenza di un tribunale internazionale indipendente di disciplina come quello del tennis. In precedenza, infatti, si era limitata a farlo con organizzazioni antidoping nazionali o federazioni. L’agenzia  dovrà ora dimostrare che quanto accertato da Itia non è credibile e che Sinner assumeva direttamente il clostebol. Per arrivare a una sentenza del Tas servirà del tempo: quasi sicuramente non arriverà prima del 2025.

Delusione e sorpresa sono i sentimenti espressi da Sinner dopo l’appello della Wada. “Sono molto deluso e anche sorpreso dall’appello della Wada visto che abbiamo avuto tre udienze e tutte e tre sono andate molto positivamente per me”, ha spiegato il tennista: “Non me l’aspettavo. L’ho saputo un paio di giorni fa, oggi è diventato ufficiale. Ma è stata una sorpresa per me. Forse vogliono solo essere sicuri che tutto sia nella posizione giusta. Resto comunque sorpreso che abbiano presentato appello”, riporta Supertennis.

La Federtennis sta con il fuoriclasse italiano, attualmente protagonista all’Atp di Pechino. “Abbiamo grande fiducia nell’organo (il Tas) che dovrà porre la parola fine sul caso”, le parole del presidente Angelo Binaghi: “Poiché Sinner ha dalla sua non soltanto l’evidenza dei fatti ma anche l’assoluzione da parte di ben tre organi indipendenti, sono sicuro che l’unico effetto dell’appello della Wada sarà positivo, perché sancirà l’innocenza del ragazzo e metterà fine una volta per tutte a questa vicenda restituendoci un campione nel pieno della sua serenità”. Seguiranno aggiornamenti.

Franco Lodige, 28 settembre 2024

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