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Che vergogna il nostro governo pro-Maduro

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La decisione del governo italiano di dissociarsi da tutti i paesi dell’UE sul Venezuela può solo considerarsi sciagurata. Persone che, a ogni occasione, sbandierano un europeismo entusiasta hanno infranto l’unità europea su un tema di politica estera assolutamente chiaro. Ma non è tanto il falso europeismo a indignare, quanto il contenuto della scelta.

Il semianalfabeta ministro del lavoro (incarico che ha certamente titolo a detenere, non avendo mai lavorato in vita sua) ha spiegato che “Guaidò non è stato votato” (sic). In realtà l’autoproclamato presidente del Venezuela era presidente del parlamento, quindi era stato prima eletto deputato e poi votato dai suoi colleghi alla presidenza dell’assemblea. Se si tiene conto del fatto che Maduro fu eletto con elezioni ritenute fraudolente dalla maggior parte della comunità internazionale, UE in primis, la scelta fra i due non può basarsi su una presunta maggiore legittimazione democratica di Maduro.

Nemmeno questo è il punto. La questione principale è che sia Maduro che il suo predecessore Chavez hanno portato il paese alla fame non simbolicamente ma realmente. Quasi un terzo della popolazione ha dovuto emigrare, i negozi sono vuoti, l’inflazione è a quattro cifre e la denutrizione diffusa: sono persino mangiati gli animali domestici! Il regime è tenuto in piedi dalla maggior parte delle forze armate, che ricevono un trattamento economico generoso e sono in larga misura cointeressate agli enormi profitti derivanti dal traffico di droga, di cui Maduro e il suo predecessore sono i maggiori beneficiari. Se si tiene conto che in Venezuela ci sono 2000 generali contro i 900 degli USA, si comprende facilmente come sia possibile restare al potere anche contro il volere della maggioranza dei cittadini.

La decisione infausta del nostro governo legittima, di fatto, uno dei più grotteschi dittatori al mondo, sostenuto soltanto da Cina e Russia, paesi creditori del regime venezuelano e, quindi, interessati a proteggere i loro crediti, e da pochi altri paesi in genere poco raccomandabili. Fare questa scelta è sconsiderato persino per un governo come il nostro, campione di cupidigia di stupidità.

Antonio Martino, 4 febbraio 2019