Politica

Chi è che fa propaganda? Il sindaco Pd a scuola divulga lo ius soli

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha presieduto un incontro di sensibilizzazione sullo Ius Soli a scuola. Si ribellano Lega e FdI

Vi ricordate l’allarme fascismo di poche settimane fa? Quello ventilato a pompa magna dalla sinistra, dopo i fatti di Firenze, dove un gruppo di sei giovanissimi studenti di destra ha preso a calci e pugni due esponenti dei collettivi? Ecco, secondo il racconto dei media mainstream, sembrava che il Paese fosse sulla soglia del baratro, dell’ennesimo spettro, dell’eterno ritorno del totalitarismo fascista. Ovviamente, sul banco degli imputati non poteva mancare Giorgia Meloni, “colpevole” di non aver fatto alcuna dichiarazione sull’accaduto, come se volesse implicitamente accogliere con favore “l’atto squadrista” (ma, come si sa, era “solo” a Kiev per incontrare il presidente Zelensky).

Altro grande accusato dalla sinistra è stato – come ben ricorderete – il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Era il novembre dell’anno scorso, poco dopo l’insediamento del governo, in occasione dell’anniversario della caduta del Muro di Berlino. Il ministro inviò una lettera agli studenti sul comunismo, definendolo “una grande utopia” che divenne “un incubo altrettanto grande”. Apriti cielo. Benché la missiva fosse ineccepibile, subito si levarono i cori indignati dell’Anpi e del Pd. “Alla denominazione ‘merito’, da oggi bisogna aggiungere “e della propaganda”. Come altro definire il ministero dell’Istruzione dopo la lettera fuori luogo inviata da Valditara alle scuole con una lettura strumentale della caduta del Muro di Berlino? Ma perché il ministro non si occupa di scuola?”, scrisse Simona Malpezzi su Twitter. Le fece eco Francesco Sinopoli della Flc Cgil secondo cui “la lettera di Valditara è da Minculpop” e le “lezioni di storia spettano ai docenti, non certo al ministro”.

Per approfondire:

Ora, però, siamo dinanzi ad un vero e proprio cortocircuito. Il Comune di Bologna, in collaborazione con il Centro RiESco, sta organizzando una serie di incontri di sensibilizzazione sulla cittadinanza nelle scuole della città. Il primo incontro si è tenuto oggi, con la presenza tra i banchi di scuola del sindaco Pd, Matteo Lepore. Il tema è l’indottrinamento dei giovanissimi studenti allo Ius Soli, una chiara dimostrazione di quello che, nella prima metà del XX secolo, Gramsci definiva “egemonia culturale”. La domanda dunque sorge spontanea: Malpezzi e la Cgil parleranno forse di Minculpop e “propaganda” anche in questo caso?

Per la preside Savino, insieme al coro di sinistra, sarebbe Valditara a intrufolarsi nelle scuole attraverso il dibattito politico. E invece, la realtà appare diametralmente opposta: è lo stesso Lepore a parlare di “sensibilizzare tutti i cittadini, tutte le persone a promuovere quest’idea dello Ius Soli”. E partire dalle scuole sembra il primo step per conquistare la propria “egemonia culturale”. Lepore ha anche affermato di aver “deciso di approvare una modifica dello statuto del Comune di Bologna, che afferma questo principio”, ovvero quello dello Ius Soli.

Subito si sono levati gli scudi dalla Lega. “Comizio del sindaco Pd nelle scuole di Bologna con ragazzine e ragazzini per ‘promuovere il principio dello Ius Soli’. Imbarazzante“, ha lamentato il leader del Carroccio, Matteo Salvini, su Twitter. O ancora, durissime le critiche anche del senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei: “È inaccettabile quanto sta avvenendo a Bologna, dove il Sindaco Matteo Lepore sta girando le scuole cittadine per porre in essere un vero e proprio indottrinamento agli studenti per promuovere la cittadinanza facile per gli immigrati. È giunta l’ora che i veterocomunisti si tolgano dalla testa di considerare le scuole come delle case del popolo, utili solo a portare avanti idee di parte, attaccare il Governo e chi è stato legittimamente eletto; ai nostri giovani deve essere insegnato il pensiero critico, non inculcata un’ideologia”. Lisei conclude il duro commento definendo il sindaco del Pd un “talebano di sinistra”.