Chi è il comandante di Hezbollah ucciso da Israele (e perché è importante)

Le forze israeliane hanno eliminato Wissam al-Tawil, lanciando un messaggio chiaro: nessun terrorista può dirsi al sicuro

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Wissam al-Tawil Hezbollah

Wissam al-Tawil, comandante della forza d’élite Radwan del gruppo terroristico Hezbollah, è stato eliminato con un’uccisione mirata per mezzo di un missile che si è schiantato sul SUV in cui si trovava. Si tratta senza dubbio di un attacco significativo che porta con sé un messaggio chiaro al proxi iraniano in Libano: nessun terrorista è al sicuro. Probabilmente questa operazione complicherà il tentativo del Segretario di Stato americano Antony Blinken di impedire che la guerra di Israele contro Hamas si espanda su un secondo fronte. Ma il continuo e sempre più intenso scambio di colpi sul confine israelo – libanese lascia, allo stato attuale, poche speranze che gli sforzi statunitensi riescano a riportare la calma in una regione che da troppo tempo era sull’orlo del disastro.

Disastro poi avvenuto il 7 ottobre scorso e che ha fatto tracimare le tensioni accumulate in questi anni. Hezbollah ha confermato che Tawil è stato ucciso, nominandolo come uno dei combattenti presenti nel SUV colpito e senza fornire altri dettagli. Le forze di difesa israeliane hanno affermato che aerei da combattimento hanno effettuato attacchi su obiettivi di Hezbollah in Libano, compresi i siti in cui operavano i membri del gruppo terroristico Radwan, senza però, come consuetudine, confermare di aver eliminato l’obiettivo primario. Tawil era originario di Khirbet Selm, località a circa 10 chilometri dal confine con Israele e, sebbene i rapporti inizialmente lo identificavano come vice comandante di un’unità all’interno delle forze Radwan, in seguito varie agenzie di stampa, che citavano alcuni rapporti dell’Intelligence israeliana, lo hanno riconosciuto come alto ufficiale dell’unità d’élite nei loro articoli e nei loro reportage.

Tawil è stato uno dei comandanti più anziani di Hezbollah eliminati da Israele da quando, esattamente tre mesi fa, sono scoppiate le ostilità al confine tra Israele e Libano. Dall’8 ottobre, Hezbollah ha lanciato, a sostegno del gruppo terroristico Hamas, centinaia di razzi, droni e missili anticarro verso Israele con la chiara intenzione di tenere occupata, in una sorta di secondo fronte attivo ma non troppo, una parte dell’esercito israeliano e proprio Wissam al-Tawil era il coordinatore che, agli ordini di Hassan Nasrallah, comandava le truppe dislocate con la chiara intenzione di mantenere alta la tensione. Ma senza superare la soglia che avrebbe portato l’esercito israeliano a un’operazione su larga scala come quella in atto nella Striscia di Gaza. Il Libano non vuole la guerra e non tutti i libanesi sono disposti a perdere quel poco che è rimasto loro, per appoggiare un conflitto che non sentono.

Dopo l’annuncio dell’uccisione di Tawil, Hezbollah ha pubblicato una serie di immagini che lo mostrano mentre incontra il leader del gruppo terroristico Hassan Nasrallah, l’ex comandante militare di Hezbollah Imad Mughniyeh, ucciso in Siria nel 2008, e il generale iraniano Qassem Soleimani. Solo queste immagini fanno capire l’importanza dell’obbiettivo colpito. Secondo i rapporti di diverse agenzie di intelligence europee, MI6 in testa, l’unità Radwan è il commando d’élite di Hezbollah che, distanza lungo il confine settentrionale, stava pianificando un assalto al nord di Israele sullo stile di quello che Hamas ha messo in opera il 7 ottobre scorso. Piano che è stato sospeso proprio in seguito all’assalto a sorpresa di Hamas. Sono diversi i membri delle forze Radwan uccisi durante le recenti ostilità, uno dei nomi più importanti è Abbas Raad, figlio di un politico di Hezbollah, eliminato in un attacco israeliano nel novembre scorso. Dopo il presunto attacco israeliano della scorsa settimana dove è rimasto ucciso Saleh al-Arouri, alto comandante di Hamas che viveva in un sobborgo di Beirut sotto la protezione di Hezbollah, gli scontri a fuoco quotidiani tra l’organizzazione terroristica sciita e l’esercito israeliano si sono intensificati ulteriormente.

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Sabato scorso Hezbollah ha lanciato una raffica di oltre 40 razzi e diversi missili contro una base di controllo del traffico aereo in cima al Monte Meron, a circa otto chilometri all’interno di Israele, in uno dei suoi più grandi attacchi degli ultimi anni. Due cupole radar sono state colpite da missili guidati e l’IDF ha ammesso che sono stati causati danni non specificati, senza fornire ulteriori dettagli. Intanto nei tunnel di Hamas nella striscia di Gaza sono state trovate enormi quantità di armi di fabbricazione cinese e nordcoreana, sono state trovate delle officine per l’assemblaggio delle componenti missilistiche arrivate dall’Iran e anche dei sistemi elettronici, sempre made in Iran, che permettono ai normali missili balistici di diventare armi precise e guidate. Proprio questo tipo di sistema è quello che ha trovato sul tavolo il Segretario di Stato Usa al suo arrivo in Israele.

Michel Sfaradi, 9 gennaio 2024

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