Commenti all'articolo Chi fallirà dopo i ristoranti

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Ivar
Ivar
10 Novembre 2020, 19:06 19:06

Non sono un veggente però mi domando ora come feci nel 1994 (dopo mani pulite) nel 2008 ultima crisi (tutte le aziende in cerca di ossigeno) oggi 2020 come allora penso e dico, vedrai che agli italiani verrà la voglia di impegnarsi e non continuare a lamentarsi piangendo lacrime di coccodrillo. Ad ogni crisi c’è una risalita se si è interessati a risalire la china. È VERO NON SONO SODDISFATTO DI UN GOVERNO FORMATO DA APPRENDISTI , ho quattro aziende 3 non pareggiano i conti e una è stata chiusa li scorso 30 ottobre. Non auguro a nessuno questi momenti, mi auguro che il popolo italiano non faccia una rivolta, sarebbe la guerra civile. Grazie agli ultimi vent’anni di politici competenti solo per se stessi.
IVAR

Cesare Dassena
Cesare Dassena
10 Novembre 2020, 18:04 18:04

Niente di più giusto! Macchiavellico… Siamo in mano a una minoranza politoparassita mondiale che ci vuole RI-ADDOMESTICARE secondo la “nullità ” che essi stessi rappresentano… UN mondo di SFIGATI e FALLITI

BUNNIE
BUNNIE
10 Novembre 2020, 17:47 17:47

Giorgio chiede come mai :” Un ristoratore di livello, anni di attività, qualche centinaia di migliaia di euro in banca ……” chiuda per una chiusura di qualche mese.
Il problema è che in quei mesi le spese si devono pagare quasi tutte; affitto, acqua, luce , dipendenti, almeno in parte, debiti che si sono fatti per gli investimenti , la propria sopravvivenza personale con tasse , contributi etc etc..
Questo per un ristoratore di livello ma non sono tutti così.Molti stentavano a sopravvivere prima del virus, tanti hanno iniziato da poco facendo debiti .
Visto da fuori sembra un mondo di “sistemati ” con il kulo al caldo ma non è così se non in rari casi .

Maurizio
Maurizio
10 Novembre 2020, 14:35 14:35

Ho parlato poco fa con un dirigente di una nota casa farmaceutica il quale mi ha detto che hanno esaurito (venduto) tutte le scorte di propofol e midazolan indispensabile nelle terapie intensive. Il problema è che non hanno più le materie prime per produrle ! O pebbacco !!!

Guglielmo Stern
Guglielmo Stern
10 Novembre 2020, 14:16 14:16

NOTIZIE DAL FUTURO
Roma, 2023
Gazzetta Ufficiale
“È introdotta la nuova “imposta sulla rigenerazione ed il recupero di dispositivi di protezione individuale leggera” meglio nota come tassa mascherine.
“Con questa misura il governo intende finanziare assistenza psicologica ai dipendenti del settore pubblico duramente provati dal rientro al lavoro dopo tre anni e colpire al tempo stesso quei comportamenti sconsiderati degli imprenditori italiani che due anni fa si sono riempiti le aziende di mascherine, dimostratesi dati alla mano del tutto inutili a controllare il COVID, ed ora le gettano nei cassonetti”
FCA ha protestato, avendo riconvertito i suoi impianti da produzione di auto a mascherine, ricevendo rassicurazioni dal governo di un consistente aiuto statale sulla ristrutturazione.

Franz
Franz
10 Novembre 2020, 12:51 12:51

Sono socio di una società di ingegneria che ha il suo primo cliente nel settore della cantieristica. Il settore è molto importante per l’economia nazionale, anche se sembra “superfluo”. Noi abbiamo circa 20 dipendenti, tutti tecnici altamente qualificati. Le navi da crociera sono ferme da quasi un anno, non si sa quando ripartiranno, gli armatori sono alla canna del gas e saranno costretti a cancellare o posporre ordini. Quest’anno ce la siamo cavata con un -30% di fatturato, ma il nostro principale cliente ci ha fatto capire che nel 2021 e probabilmente nel 2022 gli ordinativi per i servizi di ingegneria saranno ridotti ulteriormente fino al 30% del 2019. Noi forniamo servizi, quindi non possiamo compensare a monte sugli acquisti, non possiamo licenziare, ed avevamo appena assunto 6 persone. Per formare un nostro tecnico fino ad un livello di produttività sufficiente, sono necessari almeno due anni di lerning by doing. Nonostante che siamo nel ricco avanzato nordest, la scarsità delle infrastrutture telematiche disponibili non ci consente prestazioni sufficienti a far lavorare i nostri tecnici in smart working. Abbiamo fatto cassa integrazione in primavera, alcuni nostri dipendenti hanno ricevuto gli assegni dopo 4 -5 mesi. Nel settore dell’ingegneria, per avviare nuovi clienti che compensino la perdita di volume di quest’anno occorrerebbero almeno due anni; ma il problema è che i settori… Leggi il resto »