Commenti all'articolo Chi minaccia davvero la libertà di stampa
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Sal
4 Aprile 2020, 19:22 19:22
CHI?
I giornalisti politicizzati. I giornalisti schierati per convenienza o per passione (perché c’è anche la buona fede). I giornalisti invidiosi (i peggiori sono quelli di sinistra passati a destra: sono avvelenati)
Per il resto niente. Niente e nessuno in Italia minaccia la libertà di stampa.
In qualche altro paese attacchi e calunnie nei confronti del governo sono pagati a caro prezzo e siccome invece in Italia ogni giorno vengono pubblicati migliaia di articoli in cui si scrive tutto e il contrario di tutto, soltanto pensare che ci sia una diminuzione della libertà di stampa (con l’industria editoriale in mano a magnati dell’industria e del capitalismo) fa semplicemente ridere.
Valter Valter
4 Aprile 2020, 19:03 19:03
Urbano Cairo ha fatto già da tempo la scelta che Berlusconi rifiutó alla “gioiosa macchina da guerra” del PdS di Occhetto, ovvero appaltare una delle reti Mediaset alla sinistra in cambio della non belligeranza. Berlusconi fu costretto perciò a scendere in campo in prima persona a difesa della libertà, non solo di impresa, contro l’arroganza di una sinistra che si vedeva già trionfante ed a cui le suonó alle elezioni del ’94. Però poi dovette affrontare e vincere un referendum promosso con il solo scopo di distruggere Mediaset ed una persecuzione del braccio giudiziario della sinistra che ancora oggi non rinuncia a dargli la caccia. Cairo si é formato in Fininvest come assistente di Berlusconi, ma quando ha iniziato a far da solo, memore dei guai passati dal suo mentore, non ha avuto dubbi: mano libera alla sinistra in RCS e La7, purché nessuno disturbasse gli affari del manovratore. Così va il mondo: in Italia non c’é solo la mafia a campare sul pizzo e sull’intimidazione.
Patrizio Data
4 Aprile 2020, 18:50 18:50
Buonasera.
L’Avvocato, il buonanima, diceva “Noi siamo governativi ed istituzionali per definizione”.
Come possono non esserlo gli imprenditori, con i loro interessi, che finanziano i più grandi giornali.
Grandi giornali che in un giro di 7 anni hanno visto dimezzare le vendite.
Mi sa che il campo di battaglia si sta spostando, forse si è già spostato del tutto, sul digitale.
Forse i minori costi potrebbero permettere ai grandi Giornalisti, editorialisti, di essere più indipendenti da pressioni più o meno velate. Vedremo.
Forse il finanziamento pubblico di giornali o emittenti sarà da rivedere, ma una Radio Radicale osteggiata da parte dei 5 Stelle non mi è parso un bel segnale.
Franz
4 Aprile 2020, 18:12 18:12
Ottimo ottimo articolo. Bravo Gervasoni!
Andrea Salvadore
4 Aprile 2020, 18:09 18:09
Qualcuno non ha letto Voltaire che in una frase classica scrisse : Se non c’é liberta d’espressione b bob c’é libertá. Chi parla di valori europei non ha una pallida udea dell’illuminismo e del libelralismo che generó. I nostri valori sono di fonte francese, tanto la dichiarazione americaba come il primo articolo della costituzione francese del 1789. Non per nulla Benedetto Croce ripete il detto che la Francia é la culla della civiltá europea, non ci sono altri valori europei.
Alfredo Branzanti
4 Aprile 2020, 17:27 17:27
Qualcuno ha visto l’intimidazione russa a La Stampa o va tutto bene?
CHI?
I giornalisti politicizzati. I giornalisti schierati per convenienza o per passione (perché c’è anche la buona fede). I giornalisti invidiosi (i peggiori sono quelli di sinistra passati a destra: sono avvelenati)
Per il resto niente. Niente e nessuno in Italia minaccia la libertà di stampa.
In qualche altro paese attacchi e calunnie nei confronti del governo sono pagati a caro prezzo e siccome invece in Italia ogni giorno vengono pubblicati migliaia di articoli in cui si scrive tutto e il contrario di tutto, soltanto pensare che ci sia una diminuzione della libertà di stampa (con l’industria editoriale in mano a magnati dell’industria e del capitalismo) fa semplicemente ridere.
Urbano Cairo ha fatto già da tempo la scelta che Berlusconi rifiutó alla “gioiosa macchina da guerra” del PdS di Occhetto, ovvero appaltare una delle reti Mediaset alla sinistra in cambio della non belligeranza. Berlusconi fu costretto perciò a scendere in campo in prima persona a difesa della libertà, non solo di impresa, contro l’arroganza di una sinistra che si vedeva già trionfante ed a cui le suonó alle elezioni del ’94. Però poi dovette affrontare e vincere un referendum promosso con il solo scopo di distruggere Mediaset ed una persecuzione del braccio giudiziario della sinistra che ancora oggi non rinuncia a dargli la caccia. Cairo si é formato in Fininvest come assistente di Berlusconi, ma quando ha iniziato a far da solo, memore dei guai passati dal suo mentore, non ha avuto dubbi: mano libera alla sinistra in RCS e La7, purché nessuno disturbasse gli affari del manovratore. Così va il mondo: in Italia non c’é solo la mafia a campare sul pizzo e sull’intimidazione.
Buonasera.
L’Avvocato, il buonanima, diceva “Noi siamo governativi ed istituzionali per definizione”.
Come possono non esserlo gli imprenditori, con i loro interessi, che finanziano i più grandi giornali.
Grandi giornali che in un giro di 7 anni hanno visto dimezzare le vendite.
Mi sa che il campo di battaglia si sta spostando, forse si è già spostato del tutto, sul digitale.
Forse i minori costi potrebbero permettere ai grandi Giornalisti, editorialisti, di essere più indipendenti da pressioni più o meno velate. Vedremo.
Forse il finanziamento pubblico di giornali o emittenti sarà da rivedere, ma una Radio Radicale osteggiata da parte dei 5 Stelle non mi è parso un bel segnale.
Ottimo ottimo articolo. Bravo Gervasoni!
Qualcuno non ha letto Voltaire che in una frase classica scrisse : Se non c’é liberta d’espressione b bob c’é libertá. Chi parla di valori europei non ha una pallida udea dell’illuminismo e del libelralismo che generó. I nostri valori sono di fonte francese, tanto la dichiarazione americaba come il primo articolo della costituzione francese del 1789. Non per nulla Benedetto Croce ripete il detto che la Francia é la culla della civiltá europea, non ci sono altri valori europei.
Qualcuno ha visto l’intimidazione russa a La Stampa o va tutto bene?