Chi non lavora (all’Onu) non fa l’amore

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Alla fine degli anni ’60 Adriano Celentano e Claudia Mori cantavano Chi non lavora non fa l’amore, un motivo che è entrato nella storia di quegli anni e che ognuno di noi ha canticchiato almeno una volta. È proprio a questa canzone che ho pensato nel vedere il filmato, registrato da una delle telecamere del traffico o della sicurezza di cui è piena la città di Tel Aviv, dove si vedono un uomo e una donna impegnati in un rapido amplesso consumato sul sedile posteriore di un’auto. Che c’è di strano, direte voi, chi non ha fatto un po’ di sesso in macchina, soprattutto in giovane età, quando non c’era altro posto dove andare? Oppure con la collega dell’ufficio in qualche storiella clandestina fatta sesso, caffè e sigaretta? Come disse un mio famosissimo correligionario, e lo disse proprio da queste parti: “Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”.

In un comunicato le Nazioni Unite hanno fatto sapere di essere “scioccate e profondamente disturbate” dal filmato dove si vedeva, all’interno di un 4×4 bianco contrassegnato con la scritta “UN” (United Nation, Nazione Unite), cioè all’interno di una delle sue auto ufficiali in Israele, una coppia che probabilmente stava consumando un rapporto sessuale. Le immagini che anche voi potete vedere, mostrano una donna con un vestito rosso a cavallo di un uomo sul sedile posteriore, mentre altri due uomini, uno alla guida dell’autovettura nel traffico cittadino, che in quel momento si godeva la scena dallo specchietto retrovisore come nel film Senza via d’uscita con Kevin Costner, e un terzo seduto sul sedile accanto. Questi ultimi due attendevano probabilmente, sempre che non l’avessero già fatto, il loro turno per fare il giro sulla giostra, in questo caso sotto la giostra.

Nel loro comunicato le Nazioni Unite hanno fra l’altro detto: “… che probabilmente si stava consumando un rapporto sessuale”. Ipocrisia ai massimi livelli anche perché a meno che il terzo uomo e la donna sopra di lui non stessero giocando a ‘trotta – trotta cavalluccio’ è chiaro che ciò che è stato ripreso altro non è che una “sveltina”, cioè, come riporta il dizionario Treccani, “Rapido rapporto sessuale, consumato senza preliminari”. Nel nostro caso poi c’è anche l’aggravante che molto probabilmente i giri di giostra siano stati anche a pagamento. Nella clip, ampiamente condivisa sui social media, si vede il traffico serale della Rehov Ayarkon, uno dei centri “movida” più famosi di Tel Aviv.

Le Nazioni Unite hanno affermato che stanno indagando sull’incidente e sono vicini all’identificazione delle persone viste nel video, degli impiegati può darsi, e umanamente mi dispiace per loro e vorrei che sapessero che anche se perderanno il lavoro sono entrati nel mito, sono sicuro che l’identità della donna con il vestito rosso rimarrà, purtroppo, sconosciuta. Stéphane Dujarric, il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, ha descritto il comportamento visto nel video di 18 secondi come “aborrente” e ha riaffermato che le Nazioni Unite hanno politiche rigorose contro la cattiva condotta sessuale da parte suo personale. Altra occasione per tacere che è stata sprecata, cosa c’è di aborrente in una bella e soddisfacente scopata fra amici?

Certo non sarà politicamente corretto usare la macchina di servizio per andare a puttane, lo riconosco, ma da qui a dire che un po’ di sano sesso mercenario, magari protetto, possa essere aborrente ce ne passa, anche perché con i casini che fa l’Onu da tanti anni a questa parte c’era da aspettarselo che una puttana prima o poi sarebbe saltata fuori.

Diciamo che sarebbe stato bello da parte degli impiegati rifare il pieno a spese loro e, a fine serata, portare la Jeep in un lavaggio e farla ripulire da tutti i segni lasciati da quella fantastica serata. Una domanda però sorge spontanea: quali immagini verrebbero registrate nel caso in cui delle telecamere fossero montate per i corridoi e nei magazzini del “Palazzo di Vetro”? Purtroppo questo non lo sapremo mai.

Michael Sfaradi, 27 giugno 2020

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