Oggi “mi faccia il piacere”, Chiara Ferragni.
Che la regina delle influencer sia un genio è appurato. Cosa vuoi dire a ragazza che riesce a conquistare 27 milioni di follower e a “vendere” loro i propri prodotti (o di altri) mentre vive tra il lusso e lo sfarzo, con una famiglia felice e famosa? Niente, solo: brava lei. Magari può starvi sulle palle, legittimamente, come il marito Fedez. Però lei la vita se la gode e questo non è certo un male.
Tutto cambia quando la signora Ferragni passa da essere una vetrina della moda a politologa de noantri. Lo ripetiamo: l’influencer ha tutto diritto di pensarla come vuole, di votare chi le pare, di sostenere oggi Beppe Sala e domani Mr Fofò. E anche di provare a trasformare i milioni di like in voti (difficile, ma tenti pure). Non ci interessa. Se dal suo bel terrazzo milanese vede con terrore l’avanzata della destra, mica possiamo crocifiggerla per questo.
Però, ci sia permesso un però.
Condividere un post di un profilo indefinito dal titolo “aprite il cervello” in cui si prospetta una “carneficina” il 25 settembre ci pare un tantino troppo. Voglio dire: magari la nascita “del governo più a destra in tutta la storia della Repubblica italiana” non sarà il tuo “top” (si dice così tra quelli fighi?), però pur sempre di espressione popolare si tratta. Definire “una carneficina” l’eventuale affermazione di Giorgia Meloni e del centrodestra è troppo anche per chi evidentemente punta a diventare la leader del conformismo di sinistra.
Buona parte di quello che viene ipotizzato nel post condiviso dalla Ferragni è pura fantascienza. Non è vero che le “persone nere” subiranno una “portata d’odio” a causa dei “toni accesissimi e brutali che ci saranno sul tema immigrazione” (ridurre gli ingressi clandestini non significa essere razzisti). Non è vero nemmeno che “lo Stato continuerà a considerare di Serie B” i bambini stranieri nati in Italia solo perché resta in campo lo ius soli (i pargoli hanno gli stessi diritti dei loro compagniucci, e alla maggiore età possono chiedere la cittadinanza). E non è neppure vero che “le donne libere e consapevoli” rischiano una “battaglia politica e ideologica” sull’aborto: Ferragni di fake news sulla 194 nelle Marche ne ha già sparate un po’ e farebbe meglio ad andarci coi piedi di piombo.
Ben venga dunque se Ferragni vuole “combattere l’apatia” del non voto. Sia chiaro. La salute di una democrazia si misura anche sulle percentuali di astenuti. Però la chiamata alle armi contro la “carneficina” supera ogni immaginazione. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia governano già decine di Regioni (la maggioranza, a dire il vero) senza aver ucciso nessuno. Governano anche in quella Lombardia, capitale economica del Paese, che tanto lavoro dà a Chiara Ferragni. Se può, si affacci dalla finestra e apra gli occhi. Oltre al cervello.
Giuseppe De Lorenzo, 14 settembre 2022