Guai in vista

“Il vero rischio non è il calo di follower”. E ora Chiara Ferragni trema

L’esperto analizza il pandoro-gate: con il suo video, l’influencer ha provato a ripulirsi l’immagine dopo lo scandalo Balocco. Ma ora cambia la sua credibilità verso brand e utenti

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Chiara Ferragni calo follower

Chiara Ferragni naviga suo malgrado in una tempesta mediatica dopo il “caso Balocco” e lo scandalo delle uova di Pasqua glamour. Nessuno mette in dubbio che la moglie di Fedez abbia creato da nulla un’impresa di successo, sia seguita da quasi 30 milioni di persone e sia in grado di vendere una semplice foto per decine di migliaia di euro. Tuttavia, l’ipocrisia moralista mostrata in questi anni l’ha resa qualcosa di più di una semplice modella. Anzi: lei stessa si è presentata come paladina del femminismo (vedi Sanremo), come imprenditrice attenta alle cause politiche (vedi l’aborto nelle Marche) o dedita alla solidarietà. Per questo l’inciampo del pandoro non costerà alla Ferragni solo l’entità della multa dell’Antitrust per “pratica commerciale scorretta” o il milione di beneficenza da versare all’ospedale. Il rischio, ora, è che il caos si ripercuota sulle sue attività economiche.

Il calo di follower di Chiara Ferragni

In molti in queste ore stanno cercando di quantificare il colpo subito dalla influencer. Secondo le associazioni dei consumatori, parliamo di un calo di almeno 70-90mila follower, con un danno stimato in circa 5 milioni di euro. Gli utenti in fuga sono tanti, ma non abbastanza da oscurare i 29,7 milioni di fan che continuano a guardare le fotografie della Ferragni. E soprattutto un’inezia rispetto agli 1,5 milioni di follower che aveva conquistato nell’ultimo anno grazie (anche) a Sanremo e alla serie tv su Prime Video. Eppure, evidenzia Repubblica, si tratta della prima volta dal 2015 che la “curva” di crescita dei fan della influencer si piega verso il basso dopo mesi e mesi di crescita continua. Il traguardo dei 30 milioni di follower entro fine anno sembra ormai un miraggio.

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Il danno di immagine

Secondo Roberto Esposito, CEO di DeRev, società leader in strategia e comunicazione digitale, intervistato da Today.it, “il danno subito” dalla Ferragni col pandoro-gate “è principalmente di reputazione e avrà sicuramente un impatto su tutte le attività commerciali che gestisce”. “Il grosso del suo fatturato – spiega l’esperto – è legato alle collaborazioni con dei brand che scelgono di affidarsi a lei, che oltretutto ha dei cachet decisamente elevati”. La moglie di Fedez “rappresenta, nell’immaginario comune, una serie di valori che sono la famiglia, la trasparenza, la solidarietà e il sostegno a iniziative di beneficenza”. Se viene meno uno di questi pilastri, macchiato dal sospetto di carità farlocca, la cosa può diventare un problema.

I brand e la sua credibilità

Esposito sottolinea che la questione non sta tanto nel numero di follower che Ferragni potrebbe perdere da qui in avanti, quanto nel fatto che potrebbe “raggiungere il [suo] pubblico con una credibilità diversa sia agli occhi di chi la segue, sia agli occhi dei brand che scelgono di affidarsi a lei come testimonial per trasmettere dei valori al pubblico”. Ecco perché Ferragni oggi trema. E perché è subito corsa a versare 1 milione di euro (spiccioli, per chi ne fattura 40 l’anno) all’Ospedale Regina Margherita per provare a ripulirsi l’immagine.

Scelta azzeccata? Non secondo Esposito. “Penso che sia un contenuto troppo ragionato – spiega a Today – viene fuori un distacco enorme rispetto alla spontaneità a cui siamo abituati; basti pensare al tono di voce, al vestito, alla location. È studiato a tavolino, ma hanno forzato un po’ troppo la mano, veicolando un messaggio sbagliato: aver parlato di ‘errore di comunicazione’, anche alla luce di quello che è uscito il giorno dopo sulle uova di Pasqua, si è rivelato un boomerang”. Infatti, sotto i pochi post pubblicati negli ultimi giorni (ben 5 oltre al video di scuse), l’engagement è risultato basso e soprattutto gran parte dei commenti erano estremamente negativi. Non solo. Molti degli utenti di Instagram sono scorsi fino alle vecchie fotografie della influencer, in particolare quelle con collaborazioni commerciali, da cui sono risaliti alle pagine dei brand sponsorizzati per criticarne la partnership con la blogger.

Il silenzio di Chiara Ferragni

Non a caso, da qualche giorno, dopo il video lacrimevole, Ferragni è in silenzio social. Niente foto. Niente stories. Niente immagini. “Secondo me la sta gestendo male – dice Roberto Esposito – Leggo che cancella i messaggi negativi e rimuove vecchi contenuti: questo, agli occhi del pubblico, è un segnale di debolezza”. Quale sarà il danno finale? Difficile prevederlo. “Bisognerà valutare non tanto quello che avverrà in questi giorni di crisi, ma nei prossimi mesi, quando dovrà mettere in piedi una strategia di rescue management, mentre ora siamo ancora alla crisis management”. Il tema su cui lo staff della Ferragni starà sicuramente lavorando è come cercherà di “ripristinare la sua immagine” agli occhi del pubblico per recuperare al danno fatto. Che è enorme: la parola Chiara Ferragni è tra le più ricercate su Google negli ultimi giorni.

Esposito rileva inoltre che il danno di reputazione che Ferragni sta subendo attualmente è molto più grave rispetto a quello che ha subìto nel 2018, quando lei e il suo partner, Fedez, sono stati criticati per il loro spreco di cibo durante una festa tenuta in un supermercato. Esposito afferma che la gravità è dovuta al fatto che “rispetto ad allora non si fa più chiamare influencer ma imprenditrice digitale: una figura strutturata che guida aziende che fanno grandi utili, una perfetta madre di famiglia”.

Franco Lodige, 21 dicembre 2023

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