Il governo avrebbe dovuto salvare il Natale, invece lo ha affossato. Perché? Ha commesso due gravi errori che su questo giornale segnaliamo da tempo, non avendo rinunciato al pensiero critico.
1. La strada principale per contrastare il virus da un punto di vista sanitario è sicuramente il vaccino. Ma non è l’unica strada. Abbiamo più volte segnalato che la campagna vaccinale è una sorta di autostrada, ma a fianco vi sono altre strade importanti e necessaria che bisognava percorrere: le cure, le prevenzioni, la difesa dei soggetti fragili, la riorganizzazione degli ospedali. Tutte cose che non solo non sono state fatte, ma sono state anche aspramente criticate.
2. Il secondo aspetto riguarda proprio la vaccinazione. Se nella prima fase il governo Draghi ha organizzato bene la campagna vaccinale, nella seconda fase, quella che doveva nascere a giugno, l’esecutivo ha abbassato la guardia. E la famosa terza dose non è stata presa seriamente in considerazione. Così il paradosso è che arrivati sotto natale proprio sul piano della vaccinazione il governo ha sbagliato.
Ecco i due errori fondamentali del governo. Per cui, arrivati sotto Natale, si è fatto nuovamente ricorso a quello che è l’errore fondamentale di questa storia distopica in cui ci troviamo: ovvero il ricorso alla paura, al capro espiatorio e al controllo sociale. E così alla fine corriamo per salvare il Natale ma in realtà lo si voleva affossare. Com’e è regolarmente accaduto.