Politica

Ci mancava solo Zaki: scende in politica col pistolotto sul razzismo

Patrick Zaki

Al vostro cronista restano pochi margini di presunzione, uno se potete lasciateglielo: egli è convinto di possedere facoltà divinatorie. Ecco qua un’altra profezia che si avvera: Patrick Zaki in politica. Non dite che non vi avevo avvisato. Quante volte vi avevo avvisato? Del resto la grancassa era assordante, era inequivocabile e che ci fossero sotto le solite camarille solo un piddino poteva negarlo. Ora, non è del tutto chiaro se a imbarcarlo sarà la coppia monogenitoriale di Soumahoro, Bonelli – Fratoianni, i genitori uno e due della truffa del secolo, o direttamente la sardopiddina Elly Schlein. Meno comprensibile ancora è, detto all’inglese, what the fuck c’entri “Zacchi”, alla bolognese, con la politica: ennesima candidatura inutile, assurda, pretestuosa, noiosa, farlocca per rompere i coglioni col razzismo. Ma tant’è.

Lui intanto esce allo scoperto così, con una intervista concordata a The Post Internazionale ad alto tasso di sindacalese cialtronesco: “Voglio restituire all’Italia tutto l’affetto e il sostegno che mi ha regalato in questi anni”. “Allei!”, sbotterebbe il conte Lello Mascetti. “Io in politica? Se diventare un politico mi darà la possibilità di migliorare la vita delle minoranze e migliorare la situazione dei diritti umani, lo farò. Sono prima di tutto un attivista e questa è la mia passione”. Tradotto: non so bene che fare, ma se mi tirano dentro vinco il Jackpot. “Sono arrivato in Italia da arabo, da africano, ma in modo privilegiato. Credo però che tutti debbano avere il medesimo diritto di inseguire il proprio sogno, e di farlo in sicurezza”. Ma che stai a dì, ah Zacchi: il sogno non è un diritto e i tuoi sogni in sicurezza non devo pagarli io. Qui la vita è infernale per tutti, altro che la vita è un sogno alla Marzullo.

Ancora. “La politica del nuovo governo nei confronti dei migranti è inquietante. È necessario lavorare di più per trovare soluzioni adeguate. Solo chi non ha speranza, si imbarca in mare aperto”. Falsissimo: si imbarca proprio chi ha speranza e soldi. Continua. “Oggi l’Italia è uno dei luoghi più semplici da raggiungere per chi cerca una via di fuga. Fermare l’immigrazione è impossibile. Bisogna invece cercare una soluzione”. Non è vero: fermare l’immigrazione è possibile e doveroso. Altri ce l’hanno fatta, noi come sempre stiamo ai cavilli, ai proclami, al ribaltamento della realtà, alle Ong esentasse.

Di seguito. “E poi bisogna dire che le persone di colore, e parlo in prima persona, spesso sono discriminate. Sarebbe importante avere un atteggiamento inclusivo, e insegnarlo ai più giovani”. Qui la pagliacciata è in sé: se c’è uno “di colore” non discriminato è proprio Zacchi, aiutato, liberato e adesso magari pure candidato. Per ulteriori dettagli citofonare famiglia Soumahoro: se si trova un altro paese al mondo dove quelli di colore sono discriminati razzolando in vent’anni 64 milioni di euro, tutti opportunamente spariti, dirottati in Ruanda in resort a 5 stelle e in chissà che altro, fatemelo sapere che mi iscrivo subito.

E il gran finale: “Mi piacerebbe tornare a Bologna proprio per battermi contro il razzismo, in favore delle minoranze etniche e della comunità Lgbt+. Credo che sia questo il compito di chi ha la fortuna di avere una voce grazie alle persone: esprimersi e battersi per i diritti di tutti”. Chiosato: cara Schlein, cari compagni, ci mettiamo dentro tutto, migrantismo e comunità lgbtquaqua+++, antifascismo e antisessismo, odio verso Meloni e io lo so che dopo il compagno Abou dire ancora qualcosa di sinistra, nel senso di retorico, populista, falso e buffonesco, è difficile, ma datemi fiducia e non vi deluderò. E poi io devo fare qualcosa di questa vita, mica posso continuare a fare la matricola universitaria fino a 62 anni e l’attivista inattivo a vita, della serie “Zacchi fa cose, Zacchi vede gente, iiih Emergencyh, iiih Amnestyh”.

E insomma ci mancava di mantenere pure questo. Perché una cosa è certa, il popolo di sinistra lo voterà. Non gli è bastata la facciata col Soumahoro, la divina Egonu, le ova razzisteh tirate sugli atleti di colore da dei gran figli di piddini, non gli basta quel privilegiare regolarmente farabutti, scippatori, bombaroli, scafisti, trafficanti umani e di organi, terroristi rifugiati a Parigi, occupatori, rapinatori, accoltellatori da Stazione Centrale, ladri di case, insomma il peggio del peggio, la feccia della feccia puntualmente sostenuta dalla sinistra a scapito di vittime, indifesi, deboli e comunque gente che riga dritto e si fa il mazzo: arriva lo Zacchi e questi, alè, lo voteranno perché, ah, lui sì che lotta contro il razzismo e il fascismo. Come no, tutti per Zacchi e Zacchi per sé. Così vanno le cose, così devono andare ma non dite che non vi avevo avvisato.

Max Del Papa, 31 marzo 2023