Ci mancavano gli hacker di Putin nel naufragio di Palermo

Lo yacht colato a picco forse per errore umano. E tra le varie teorie, spuntano pure i manigoldi al servizio di Vladimir Putin

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Cos’è successo alla Bayesian, lo yacht naufragato al largo di Palermo? La risposta a questa domanda è ancora ignota, ma le indagini proseguono senza sosta. Ieri sono stati recuperati quattro corpi, mentre il quinto corpo rinvenuto questa mattina è quello del magnate Mike Lynch, conosciuto come il Bill Gates britannico. Mancherebbe un solo corpo, dunque. Il comandante dello yacht è stato ascoltato dai pubblici ministeri, ma le teorie sulla tragica fine della Bayesian non mancano. E Repubblica ha tirato fuori un cavallo di battaglia: gli hacker russi.

Per analizzare il mistero dei minuti di tempesta che hanno trascinato l’imbarcazione in fondo al mare, il giornale diretto da Maurizio Molinari ha acceso i riflettori sui presunti segreti sull’attività di Mike Lynch, la cui carriera è stata realizzata applicando l’informatica alle attività di intelligence. Dalla caccia ai terroristi di Al Qaeda alla nascita di Darktrace, leader nei sistemi di profilazione con intelligenza artificiale. Ma non solo. La “Traccia Oscura” offre potenti schermi di protezione cyber per reti informatiche a privati e governi e qui Repubblica punta il dito verso il Cremlino: il valore delle azioni sono decollate dopo l’invasione dell’Ucraina e la minaccia degli hacker di Vladimir Putin.

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Ovviamente non ci sono ipotesi o accuse dirette, ma il titolo dell’articolo firmato da Gianluca De Feo è emblematico: “Da Al Qaeda agli hacker di Putin: tutti i segreti di Mike Lynch annegato nel Bayesian al largo di Palermo”. Una cosa è certa: Repubblica ha una passione – o meglio un’ossessione – per i pirati informatici russi. A partire dallo scoppio della guerra in Ucraina, ogni occasione è buona per accusare qualche presunto manigoldo di Mosca in caso di tragedie o sabotaggi.

Nessuna iperbole, nessuna boutade. L’esempio più incredibile risale a fine luglio, meno di un mese fa. Le Olimpiadi di Parigi 2024 stanno per entrare nel vivo, la cerimonia inaugurale è stata valutata come una delle peggiori (e blasfeme) di sempre. Ebbene, il Paese di Emmanuel Macron deve fare i conti con un sabotaggio dell’Alta Velocità, atti vandalici e incendi: le principali città paralizzate. Un incubo, soprattutto in concomitanza con i Giochi. Scende in campo addirittura il direttore Molinari: “Parigi 2024, ombre russe sui Giochi”. Certezza granitica. Per Molinari, infatti, si tratta di una sfida ben pianificata alla sicurezza delle Olimpiadi e più in generale dell’Unione europea. Fiumi di parole, per citare i Jalisse. Il resto è storia: nessun cattivone di Mosca o di San Pietroburgo, ma alcuni talebani dell’estrema sinistra. Sipario.

Franco Lodige, 22 agosto 2024

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