La retorica e il conformismo, però, ritengono che tutto ciò che è privato è corrotto. Il privato è il male. Il caso della fondazione Open – indagata dai magistrati a mo’ di retata come se si contrastasse la criminalità organizzata – si basa su questo dogma della subcultura politica italiana: il privato è il diavolo. Anche coloro che sono contrari al finanziamento pubblico dei partiti per motivi di “anticasta”, in realtà sono contrari perché i soldi vanno ai partiti e i partiti, in quanto appartengono al passato della esecranda Prima repubblica sono sempre moralmente corrotti. Salvo poi ritornare al passato remoto ed evocare la santa entità dello Stato padrone e imprenditore che con l’Iri dovrebbe essere una sorta di divinità capace di togliere, come l’agnello di Dio, i peccati del mondo.
Tutto ciò accade perché nella cultura politica la nazionalizzazione dell’anima precede la nazionalizzazione economica. Lo Stato è semplicemente o Dio o una magia alla quale per convenienza si finge di credere. Fino a quando, come accade periodicamente, tutto si schianterà. E la giostra, tra disastri, lutti, ipocrisie riprenderà a girare con la serietà del lavoro altrui.
Giancristiano Desiderio, 29 novembre 2019