Salute

Ci riprovano! Vogliono rimettere mascherine e restrizioni

Il terrore virale torna a colpire: il Covid “rialza la testa” e qualcuno torna a ipotizzare

persona con mascherina articolo covid © simarik tramite Canva.com

AdnKronos si candida a diventare la principale agenzia del terrore virale. Un amico mi ha inviato un suo lungo redazionale con un titolo che è tutto un programma: “Covid Lazio, esplosione di contagi: da 1 a 3 casi al giorno per ogni dottore”. Ancora peggio nel sommario: “Medici di famiglia: ‘Dati ministero fortemente sottostimati, ripristinare misure protettive’”.

A lanciare l’allarme è la Federazione nazionale medici di medicina generale (Fimmg), alla luce dei “dati della rete della Fimmg Roma nella regione Lazio, dove i numeri del Covid stanno risalendo in modo importante, con rischi reali per le persone anziane e debilitate, al punto che la federazione – si legge in una nota – ha già inviato un alert ai medici di famiglia con le misure da intraprendere, non ultima quella di attivare, negli studi ove siano state allentate, le misure di protezione come mascherine e distanziamenti, fornendo le regole di approccio e le informazioni sui comportamenti da tenere per evitare contagi alle persone deboli”.

Come possiamo leggere, dopo che durante la pandemia di paura i geni del terrore non sono riusciti a produrre uno straccio di studio scientifico in merito all’efficacia di codeste misure di protezione, oggi essi si battono strenuamente per ripristinarle, riaprendo una ferita liberticida ancora aperta per molte persone che non hanno mai portato il cervello all’ammasso.

D’altro canto, a capo della citata Federazione dei medici di famiglia c’è, guarda caso, una infettivologa, la dottoressa Maria Corongiu, la quale dichiara: “Il problema maggiore è che sono state smantellate tutte le misure di prevenzione e di controllo, il monitoraggio dei tamponi è stato interrotto, e quindi il rischio di contagio per le persone anziani e fragili è elevatissimo. Non ultimo tra i fattori che preoccupano la caduta dell’obbligo delle protezioni individuali negli ospedali dal 30 giugno”.

Ma è sui numeri che ancora una volta casca l’asino. Infatti, sottolineando che i dati sarebbero sottostimati (cosa assolutamente normale per un virus endemico e in grandissima parte asintomatico). Secondo questi geni, infatti, “L’incidenza nel Lazio attualmente è di 18 casi ogni 100mila abitanti, con le reinfezioni che sono al 48%”, rammentano i medici di famiglia. “Il sistema nazionale ha rilevato nel Lazio 1.007 casi, mentre in Italia sono 5.548, numeri indicativi, ma lontani – avvertono – dalla realtà rilevata”.
Per suggellare il ritrovato terrore virale, AdnKronos chiama direttamente in causa un esperto in materia, il professor Walter Ricciardi.
Questo un significativo passaggio della sua intervista: “In assenza di una strategia coordinata, le misure estemporanee, prese da singoli studi o da singole persone, magari proteggono quelle persone che vanno in quello specifico ambulatorio, ma certo non servono a evitare l’ondata epidemica”, spiega Ricciardi, sottolineando che siamo ancora una volta di fronte al fenomeno del ‘panic e neglect’, tipico delle grandi emergenze sanitarie: dopo il panico arriva la ‘dimenticanza. Si tende a pensare che tutto sia finito. In realtà non è finito niente. La pandemia è stata messa sotto controllo dai vaccini e dalle misure di sanità pubblica. Nel momento in cui tutto è finito, non si vaccina più e non attuano più sistematicamente misure di sanità pubblica. I dati sono destinati ad aumentare” .
Ovviamente, vorrei segnalare agli amici di AdnKronos, che se chiedi ad un oste della paura virale quanto sia buono il vino delle sue misure precauzionali, egli non può che darti una risposta scontata. A tale proposito, a titolo di cronaca, vorrei ricordare che il buon Ricciardi, durante la fase più acuta del panico di massa diffuso a mezzo stampa h24, raccomandò di lasciare fuori della porta di casa scarpe e vestiti, così da impedire al malefico coronavirus di insinuarsi nelle nostre abitazioni sotto le suole dei mocassini.
Non credo ci sia molto altro da aggiungere.

Claudio Romiti, 16 luglio 2024

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