Tacciamo delle mascherine introvabili, di #ioabbracciouncinese, di tamponi sospesi al 26 febbraio, di certificazioni ridicole se non ci fosse stato da piangere, di affetti stabili. Stendiamo il pietoso velo su tutto, ma il tardivo lockdown di Conte non ha salvato una vita. Dobbiamo esserne consapevoli e dirglielo in faccia, sennò questi incapaci ricominciano il prossimo autunno, quando ci sarà il caos per sapere se una febbre è influenza o Covid. Rischiamo che gli incapaci continueranno a colpirne 100 per educarne 1.
Dovremmo anche chiedere il giorno di lutto nazionale e pretendere un ministro della sanità che capisca cosa i suoi consulenti dicono. Un nome tra tanti possibili: Guido Bertolaso. Ma cacciate ‘sto Speranza: nomen omen, ma chi di quella vive, della stessa muore.
Franco Battaglia, 7 giugno 2020