Giustizia

Ci vuole una pagella anche per i magistrati - Seconda parte

La proposta di istituire un “fascicolo sul rendimento” dei giudici agita il Pd

Pd sulle barricate

Un cittadino meno esposto al giudizio incontrollato di un magistrato sarebbe più sensibile alla Giustizia, con o senza maiuscola. Un avvocato che perde troppe cause, perde clienti e onorario. Un architetto con pochi progetti da esibire nel suo curriculum forse ha meno mercato. Perché parlare di schedatura per i magistrati? Autodifesa della categoria/casta? Irragionevole, ma forse comprensibile: difficile che un tacchino festeggi con gioia il Natale. Ma che il Pd e il suo segretario, Enrico Letta, si facciano paladini di questa battaglia – “una schedatura irragionevole” – è più curioso. È forse la premessa per una guerra contro ogni schedatura? Contro ogni pagella? Liberi tutti, dalla terza media a tutti i sistemi premianti che governano imprese pubbliche e private, nelle democrazie a ogni latitudine.

La “scheda” personale di Letta Enrico riporta una bocciatura solenne ai tempi del suo incarico di governo (2014), una bocciatura decretata dal suo partito, che lo aveva indotto all’esilio (dorato) di Parigi, con la promessa di lasciare la politica. Ma come si è visto, anche le più crude bocciature, schedate nel cv personale, possono essere accantonate per nuovi e straordinari incarichi. E allora perché le schedature sarebbero irragionevoli? Si può sempre migliorare.

Antonio Mastrapasqua, 6 aprile 2022

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