Ciao ciao Biden, per i democratici sarà comunque una disfatta

In casa dem non si vede un possibile sfidante del tycoon. In pole Kamala Harris, destinata alla sconfitta

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Alcuni audaci commentatori lo avevano soprannominato “gas bag”, traducibile più o meno con “pallone gonfiato”. Un signore non particolarmente brillante ma tenace. Si è chiusa con le suppliche di mezza America a ritirarsi la corsa al bis di presidenza per Joe Biden, il “gas bag” di cui gli USA non hanno proprio bisogno in questo momento storico.

Alla fine ha ceduto alle preghiere e ha rinunciato, conscio di avere più della metà dell’elettorato democratico (e del partito stesso) contro. A tifare per lui parevano essere rimaste solo l’ineffabile moglie Jill e l’inconsistente Kamala Harris, altro nulla assoluto in abito istituzionale. Proprio la Harris parrebbe doverlo sostituire all’ultimo miglio della corsa, o almeno così dovrebbe essere se la grande Convention democratica di agosto non incoronerà un candidato diverso da mandare a perdere le elezioni. O magari a vincerle considerando che il collante che lega tutto l’elettorato progressista americano non sono certo le proposte politiche ma l’odio verso Trump.

Il bel Gavin Newson, governatore della California, segretamente sperava di essere scelto come vice da Biden; gli è stata preferita l’inconsistente Kamala, giusto per tenersi buone le minoranze. Anche la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, non sembra intenzionata a sottrarre a Kamala il piacere di essere sconfitta. L’ultima seria sfidante di Donald Trump è stata probabilmente Elizabeth Warren, brillante, rooseveltiana, soprannominata “la sceriffa di Wall Street” per la sua inflessibilità durante il piano di risanamento delle banche all’indomani della crisi del 2008. Tuttavia poco empatica.

Se in casa democratica non si vede un possibile sfidante per il tycoon, una nuova vittoria per Trump sembra scontata, soprattutto all’indomani del fallito attentato. Lo stato non proprio smagliante della salute dell’attuale presidente americano era noto da tempo ma nessuno si è pronunciato per esprimere pubblicamente un qualche disappunto circa la scelta dello stesso Biden di correre per un secondo mandato. L’impietosa performance durante il dibattito alla CNN ha illuminato ciò che nessuno voleva vedere; un uomo anziano, distante, palesemente non in grado di assolvere al suo compito. Ma l’odio verso l’avversario politico, che oggi diventa nemico, può essere così viscerale da rendere ciechi.

E così, pur di non vedere di nuovo Trump alla Casa bianca, si è disposti ad accettare tutto, anche un decadimento intollerabile per il capo del più importante paese del mondo. Ora, la ragion di stato ha prevalso sulla miopia. Il grido di supplica è diventato la sirena di una conclusione fallimentare. Dopo più di 40 anni al centro della scena politica americana, Joe Biden lascia di sé solo ricordi poco piacevoli e immagini deprimenti. Un po’ come la sua presidenza.

Francesco Teodori, 22 luglio 2024

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