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Ciao ciao Sarri

L’allenatore della Lazio si dimette: Lotito alla caccia del sostituto. E intanto alla fine del campionato mancano 10 giornate

Maurizio Sarri dimesso

Quando all’appello mancano ormai soltanto 10 giornate di campionato si avvicina la fase conclusiva della stagione. Il 28° turno di Serie A appena archiviato ha fornito alcuni spunti interessanti e soprattutto la prima, grande, notizia bomba: Maurizio Sarri si è dimesso da allenatore della Lazio. Lotito non ha ancora emesso alcun comunicato ufficiale, ma la società sarebbe già al lavoro per trovare un sostituto. Si parla di Tommaso Rocchi, ad oggi allenatore degli Under 14 biancocelesti, ma anche di Miroslav Klose. In ogni caso, il presidente laziale starebbe pensando di puntare ad una soluzione “bandiera” per portare a termine una stagione che, tra eliminazione dalla Champions e campionato traballante, vede gli aquilotti in corsa solo per la Coppa Italia.

Le dimissioni di Sarri

La sconfitta contro l’Udinese all’Olimpico nel posticipo del lunedì è stata la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso. In piena crisi tecnica e di risultati (4 sconfitte nelle ultime 5 partite di campionato per gli uomini di Sarri), l’Aquila è capitolata con i friulani che in questa stagione detengono il record di pareggi (ben 15) e complessivamente hanno collezionato appena 4 successi (soltanto la Salernitana con 2 ha fatto peggio). Lotito e Fabiani hanno imposto alla squadra un ritiro punitivo, giocatori e allenatore si sono parlati, ma evidentemente manca la fiducia reciproca.

Secondo quanto trapela dagli spogliatoi, pare che il rapporto con i calciatori si fosse ormai incrinato. Inoltre con la società erano emerse divergenze di opinione sia in merito al gioco espresso, sia al calciomercato che agli obiettivi minimi da raggiungere. Sarri dimettendosi toglie a Lotito l’imbarazzo, e soprattutto il costo, di doverlo rimuovere dall’incarico: il tecnico rinuncia ad un contratto da 4 milioni di euro a stagione fino al 2025.

L’Inter corre in solitaria

Intanto il campionato procede e la capolista vola. Il big match della Dall’Ara metteva di fronte le 2 squadre più in forma (e probabilmente più belle da vedere) del campionato con l’Inter reduce da ben 9 vittorie consecutive ed il Bologna con una striscia aperta di 6 successi di fila.

I nerazzurri, inevitabilmente già con la testa al ritorno degli ottavi di Champions con l’Atletico Madrid, hanno mostrato una versione di sé cui non eravamo abituati; pur soffrendo per lunghi tratti un ottimo Bologna, la capolista, con grande spirito di sacrificio ed una buona dose di cinismo (che non può mancare alle grandi squadre) ha portato a casa i 3 punti allungando ulteriormente la propria striscia positiva. Manifesto di questo match il gol partita confezionato da 2 difensori della Beneamata con Bastoni in versione assist man e Bisseck in modalità finalizzatore.

La squadra di Thiago Motta non esce assolutamente ridimensionata dal confronto con l’Inter acquisendo al contrario ulteriore consapevolezza della bontà dei propri mezzi con il piazzamento Champions ampiamente alla portata; se i risultati maturati sugli altri campi avevano per certi versi confortato i rossoblù con le immediate inseguitrici (Roma e Atalanta) in grado di rosicchiare un solo punto ciascuna, la nota stonata del weekend è l’infortunio di Zirkzee che priverà i felsinei della propria stella per circa un mesetto.

La Roma risale la china

La Roma, andata sotto per ben 2 volte al Franchi con la Fiorentina, è riuscita a riacciuffare la Viola (complice l’ennesimo penalty stagionale fallito dalla squadra di Italiano) in pieno recupero grazie al gol di Llorente; se da un lato i giallorossi hanno perso l’occasione per riportarsi ad un’incollatura dal 4° posto (distante ora 3 punti), va evidenziata la prova di carattere di una squadra che con la cura De Rossi sta trovando una continuità di rendimento vista raramente sotto la gestione Mou.

Si è chiuso con un pareggio anche l’altro scontro con vista sull’Europa tra Juventus ed Atalanta; i 2 gol di un ispiratissimo Koopmeiners (oggetto del desiderio dei bianconeri in chiave mercato) hanno permesso alla Dea di strappare un punto prezioso allo Stadium e di restare in piena corsa per la Champions (bergamaschi ora a -4 dal quarto posto).

Punto dal retrogusto amaro per la Vecchia Signora che complice la vittoria di misura del Milan sull’Empoli è stata scavalcata dai rossoneri al secondo posto; al di là delle dichiarazioni di circostanza di un Allegri che preferisce enfatizzare il punto guadagnato sul Bologna quarto, colpisce la totale involuzione di una squadra che fino a poche settimane fa duellava con l’Inter per lo scudetto ed ora viaggia ad una media punti da zona retrocessione. Anche se la qualificazione alla prossima Champions è sostanzialmente blindata, i bianconeri hanno l’obbligo morale di scuotersi dal torpore in cui sono piombati e sfruttare queste ultime 10 giornate per porre le basi per la stagione che verrà.

Il Milan c’è

Se il secondo clean sheet consecutivo del Milan (elemento quasi di novità in una stagione caratterizzata da una perenne fragilità difensiva) permette agli uomini di Pioli di sopravanzare la Juve, il Napoli non va oltre il pareggio casalingo con il Torino e perde l’ennesima occasione per riavvicinarsi al quarto posto e provare a dare una svolta ad una stagione a dir poco deludente.

Con lo scudetto praticamente assegnato (il +16 dell’Inter sul Milan invita a lanciarsi in previsioni su quando la matematica assegnerà la seconda stella alla Beneamata) e la corsa Champions che inizia a delinearsi (Milan e Juventus praticamente certe con Bologna, Roma e Atalanta a giocarsi 4° e 5° posto), in coda impazza un’appassionante lotta salvezza.

La lotta per la salvezza

Escludendo la Salernitana ultima e con un piede e mezzo in Serie B, tra i 27 punti dell’Udinese ed i 23 punti del Sassuolo abbiamo la bellezza di 7 squadre racchiuse in soli 4 punti che battaglieranno fino alla fine per la permanenza nella massima serie. Menzione d’onore per Marco Baroni, tecnico di un Hellas Verona uscito rivoluzionato dal mercato di gennaio con i pezzi pregiati della rosa ceduti altrove e che sta guidando la sua squadra verso una possibile salvezza che avrebbe il sapore dell’impresa. Importanti segnali di vita anche da un Cagliari che dopo le “quasi” dimissioni di Ranieri (respinte dalla squadra) post sconfitta interna con la Lazio, ha inanellato 2 pareggi e 2 vittorie rilanciando pesantemente le proprie quotazioni in chiave salvezza. In grandissima difficoltà invece Lecce e Frosinone.

Per quanto riguarda i salentini gli ultimi risultati insoddisfacenti ed il caldo post partita con il Verona sono costati la panchina a D’Aversa con il club che si affiderà alle cure di un nuovo tecnico (si parla di Gotti) per inseguire la permanenza in Serie A. La squadra di Di Francesco, protagonista di un ottimo avvio di campionato e più in generale di un buon girone d’andata, ha progressivamente perso colpi fino a trovarsi risucchiata nel gruppone delle pericolanti; i 57 gol subiti (peggio solo la Salernitana con 58) non sono un buon viatico per la salvezza e se il tecnico non riuscirà ad invertire il trend negativo degli ultimi mesi i ciociari saranno una delle principali candidate alla retrocessione.

Da “studiare” i casi di Empoli e Sassuolo che per inseguire il sogno chiamato salvezza si sono affidati a due specialisti in imprese impossibili come Davide Nicola e Davide Ballardini. Da quando a gennaio Nicola si è insediato sulla panchina azzurra i toscani hanno cambiato marcia e si sono rilanciati alla grande in ottica salvezza; al di là delle ultime 2 sconfitte, Nicola ha tutte le carte in regola per compiere l’ennesimo miracolo sportivo della sua carriera da allenatore.

Discorso simile per Ballardini, arrivato sulla panchina di un Sassuolo quasi in disarmo e non abituato alla lotta per non retrocedere; vitale per mantenere viva la fiammella della speranza la vittoria nello scontro diretto con il Frosinone anche se l’impresa cui è chiamato il tecnico ravennate è di quelle da far tremare le vene e i polsi.. soprattutto considerando che gli emiliani si giocheranno la permanenza in Serie A senza contare sulla loro stella, quel Domenico Berardi che a causa di un gravissimo infortunio difficilmente rivedremo sul rettangolo di gioco prima del 2025.

Enrico Paci, 12 marzo 2024

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