Cultura, tv e spettacoli

Ciao ciao vecchia Rai, approvati i palinsesti

Il Cda della Rai vara il contratto di servizio e i nuovi palinsesti. Dubbi su Bianca Berlinguer. Presentazione ufficiale il 7 luglio a Napoli

rai berlinguer

Ciao ciao era Fabio Fazio, Lucia Annunziata e via dicendo. La Rai cambia schema e lo fa per volontà del nuovo Ad Roberto Sergio che oggi ha presentato al Consiglio di Amministrazione di Viale Mazzini i palinsesti televisivi dei canali generalisti e specializzati per l’autunno-inverno 2023. Non ci dovrebbero essere novità rispetto a quanto emerso in queste ore. Dopo gli addii di altisonanti nomi, volti nuovi entreranno da settembre nelle case degli italiani. Non ci sarà neppure Bianca Berlinguer, che nel pomeriggio ha rassegnato le sue dimissioni.

I nuovi palinsesti Rai

I giochi insomma sono fatti, dopo mesi di voci, smentite, trattative e dibattiti sui quotidiani. Partiamo dallo spazio lasciato libero dall’addio di Fabio Fazio. Al suo posto dovrebbe andare Sigfrido Ranucci con il suo Report, benché il conduttore si sia lamentato in passato considerandolo un modo “per metterci in difficoltà”. Serena Bortone, dopo il lagnoso addio a Rai1, dove lascerà lo spazio a Catarina Balivo, dovrebbe approdare a Rai3 per prendere il posto di Massimo Gramellini. In rampa di lancio sono dati invece Enrico Ruggeri, per un programma musicale; Vincenzo Salemme per uno show; Luisella Costamagna su Rai2 e Francesco Giorgino su Rai1. Attesa anche per il ritorno di Pino Insegno che dovrebbe condurre “Il mercante in fiera” mentre per Nunzia De Girolamo si parla di un programma di lunedì in prima serata oltre al già collaudato Ciao Maschio. Il resto si vedrà.

vignetta 28 giugnoLa vignetta di Beppe Fantin

Il contratto di servizio Rai

Intanto in Cda si è giocato anche di fioretto politico. Oltre ai palinsesti, nella seduta è stato esaminato anche lo schema del Contratto di Servizio per il 2023-2028. Il testo verrà trasmesso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, poi alla Commissione di Vigilanza che darà un parere, e infine il tutto tornerà al Cda Rai e al Mimit per l’approvazione definitiva. Il M5S aveva chiesto che il contratto mettesse il giornalismo d’inchiesta al centro del progetto per la Rai dei prossimi anni. Una condizione posta dallo stesso Giuseppe Conte, che però alla fine sembra aver abbozzato. “Nel Cda di oggi ho espresso con chiarezza e fatto mettere a verbale l’impegno, da parte dell’azienda, a tutelare e a valorizzare nell’applicazione del contratto di servizio quella che è la grande tradizione del servizio pubblico nel campo del giornalismo di inchiesta. Il fatto che questo punto cruciale sia stato messo a verbale, e che siano state accolte alcune modifiche contenute nel testo inviato giorni fa ai vertici aziendali, è stato certamente un motivo di soddisfazione”, ha detto Alessandro di Majo, consigliere in quota grillina. Che per questo ha “espresso voto favorevole”. Nel 2022 la Rai aveva in programma Presadiretta, Report, Mi manda Rai3, Indovina chi viene a cena, Fattore umano, Chi l’ha visto, Codice, Cose nostre. Inoltre Tv7, Speciale Tg1, Tg2 dossier. A queste si aggiungeranno Storie dal mondo e Petrolio su Rai3 e Poster su Rai2. “Sarà assicurato – ha detto Sergio – l’impegno da parte dell’azienda a tutelare e a valorizzare nell’applicazione del contratto di servizio quella che è la grande tradizione del servizio pubblico nel campo del giornalismo di inchiesta“. Esulta il capogruppo M5s in Vigilanza, Dario Carotenuto, che per il momento sembra apprezzare.

Il nodo delle risorse

In una nota, la Rai fa sapere che il nuovo testo di contratto di servizio 2023- 2028 ha come scopo quello di garantire “ai cittadini utenti un’offerta complessiva di servizio pubblico rilevante, inclusiva, sostenibile, responsabile e credibile”. Inoltre “è stata raccolta appieno e risolta la preoccupazione espressa sul nodo risorse economiche ed è proprio a tal fine che lo schema di contratto di servizio prevede per la prima volta un intero articolo dedicato alla sostenibilità economica e quindi alla compatibilità tra risorse riconosciute e perimetro degli obblighi di servizio pubblico”.

Articolo aggiornato alle 15.50