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Cina e India aprono il fuoco: sale la tensione. E Taiwan teme l’invasione

Lo scontro a fuoco è avvenuto venerdì scorso sull’Himalaya. Nel frattempo, la Cina avanza sempre di più le pretese su Taiwan

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Cina ed India aprono il fuoco. Risale a venerdì scorso, infatti, lo scontro tra le forze militari di Pechino e quelle di Nuova Deli, nel territorio da sempre conteso dell’Himalaya. In particolare, nella regione dell’Arunachal Pradesh, nord-est dell’India, la porzione territoriale che confina direttamente con la Cina meridionale.

A riportarlo per prima è stata la Cnn, la quale ha poi pubblicato integralmente le prime dichiarazioni del ministro della Difesa indiano: “Il 9 dicembre 2022, le truppe del Pla hanno tentato di cambiare unilateralmente lo status quo sconfinando nella Linea di controllo effettivo”. Insomma, un tentativo di mutare i confini della regione, proprio nel momento in cui Nuova Deli aveva iniziato ad attuare esercitazioni congiunte direttamente con gli Stati Uniti.

Secondo il Dragone, al contrario, la situazione al confine tra Cina e India è “complessivamente stabile”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, aggiungendo che le due parti “hanno mantenuto un dialogo, senza ostacoli, sulla questione del confine attraverso i canali diplomatici e militari”. Nonostante tutto, si contano alcuni soldati feriti, sia nell’uno che nell’altro schieramento.

L’India, ovvero la nuova superpotenza asiatica dopo la Cina, è da sempre oggetto di dubbi e posizione “terze”, rispetto al bipolarismo Washington-Pechino. Da una parte, ricordiamo, Nuova Deli è membro del Quad (Dialogo Quadrilaterale di Sicurezza), ovvero un’alleanza strategica nata nel 2017 con Giappone, Usa ed Australia, in un’ottica di contenimento del regime cinese. Dall’altra, però, è tra le Nazioni ad essersi astenuta dal condannare la Russia in sede di Nazioni Unite. Insomma, una posizione che va ben al di fuori rispetto a quella che potrebbe essere una salda presenza nell’alleanza atlantica.

L’India, negli ultimi anni, ha quindi cercato di costruirsi una “terza via”. Da una parte, avvantaggiata dall’immenso mercato interno di oltre un miliardo di persone; dall’altra, rimanendo un bocconcino prelibato per gli Stati Uniti proprio in un’ottica anti-cinese. Eppure, Nuova Deli aderisce anche alla Cooperazione di Shanghai, ovvero un’alleanza intergovernativa che tiene a braccetto nove membri asiatici, capitanati proprio da Mosca e Pechino. Insomma, due piedi in una scarpa, che fanno dell’India la più grande eccezione all’interno del panorama geopolitico mondiale.

Nel frattempo, anche l’asse Cina-Taiwan rimane decisamente infuocato. Il regime di Xi, nella giornata di oggi, ha violato lo spazio di Taipei con 18 bombardieri aventi capacità nucleare. Si tratta dell’incursione più importante dell’ultimo biennio, e che ha fatto sobbalzare immediatamente il governo taiwanese: “La minaccia militare cinese nei confronti di Taiwan è “più seria che mai”; Pechino sta cercando un “pretesto per esercitarsi per l’attacco futuro” all’isola. A dichiararlo è il ministro degli Esteri di Taiwan, Joseph Wu, in un’intervista al Guardian.

Matteo Milanesi, 13 dicembre 2022