Doveva essere la nuova emergenza, dopo quella pandemica, che i governi nazionali avrebbero dovuto affrontare. L’aumento delle temperature, i disastri naturali ed il caldo torrido di quest’estate erano tutti effetti imputabili al cambiamento climatico, e che trovavano un unico responsabile: il capitalismo umano. Esatto, è la stessa teoria che sta alla base delle eco-follie di Bruxelles, come la direttiva green sulla case e lo stop alla vendita di auto a diesel e benzina a partire dal 2035. E che, in fondo, non tanto si differenzia dai militanti per il clima (comunisti ma travestiti di verde) di Ultima Generazione.
L’allarme sul clima
Ebbene, per settimane ci hanno raccontato che luglio 2023 era stato tra i mesi più caldi in assoluto. I media mainstream ce lo dicevano in qualsiasi salsa. Era addirittura La Repubblica ad affermare che luglio era stato “il mese più caldo della storia“; o ancora – in un articolo datato 21 luglio riprendendo la Nasa – Rep scriveva che i primi due mesi estivi sono stati “i più caldi della Terra da secoli”.
Detto, fatto. Puntualmente però si trattava di una fake news climatica. E noi lo scrivevamo già quest’estate, quando dimostravamo come luglio ’23 fosse stato addirittura più fresco rispetto a quello del 2022. La temperatura media di luglio, infatti, aveva mostrato un decremento di 0,3 gradi centigradi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una vera e propria beffa per gli eco-fondamentalisti, che ora riguarda pure il mese di agosto.
Per approfondire:
- Buttiamo miliardi per il clima e ce ne infischiamo dei terremoti
- Ecco quanto sono assurdi gli impegni del G20 sul clima
- Caldo, il climatologo spiazza i media catastrofisti
“Agosto più fresco”
Come registrato dai dati pubblicati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, “nel mese di agosto 2023 la domanda di energia elettrica ha fatto registrare un calo dell’1,1 per cento rispetto ad agosto 2023″. Ma non finisce qui, il dato più sorprendente deve ancora arrivare. “Questo valore – continua il report – è stato raggiunto con lo stesso numero di giorni lavorativi (22) e una temperatura media mensile leggermente inferiore rispetto ad agosto 2022 (-0,6°)”. Insomma, agosto ’23 è stato anch’esso più fresco di quello del 2022.
E ora chi lo dirà a La Repubblica, visto che poche settimane fa ci parlava di “allarme globale”, “rischio di caldo record” oppure – riprendendo lo scienziato Pasini – si insinuava come non ci fosse mai stato “nulla di simile nella storia“. Insomma, è il racconto che fa sempre parte di quel filo conduttore che lega la narrazione spargipanico del Covid-19 fino ad arrivare ai cambiamenti del clima. Peccato che, pure a questo giro, i dati abbiano sbugiardato gli eco-ansiosi. Per l’ennesima volta.
Matteo Milanesi, 21 settembre 2023