La posta della bugia verde

Clima, la grande balla sul 97%

© piyaset e Tzogia Kappatou tramite Canva.com

Sto leggendo il suo libro La grande bugia verde e volevo fornirle qualche dettaglio su quel famoso 97% di consenso. La favola comincia nel 2009 con Zimmerman ma si consolida ufficialmente con il paper di Cook del 2013. Di seguito alcune mie considerazioni su questo paper. L’articolo di Cook del 2013 lascia parecchie perplessità sul metodo utilizzato per estrapolare quei numeri. Di seguito un riassunto del metodo:

1. ricerca su ISI Web Science di tutti gli articoli dal 1991 al 2011 contenenti net titolo o nell’abstract i termini “global warming” or “global climate change”;

2. individuati 12465 articoli;

3. di questi vengono scartati 186 articolo perché senza peer-reviewed, 288 non relativi al clima, 47 perché senza abstract (?). Restano in gioco 11944 articoli;

4. sono state definite 7 tipi di categorizzazione per gli articoli: pro-AGW le categorie da 1 a 3, scettici le categorie da 5 a 7, nessuna posizione/incerti categoria 4;

5. la categorizzazione degli articoli è stata effettuata da due gruppi indipendenti e anonimi di 12 persone ciascuna. Il primo gruppo di valutatori ha analizzato il 97,4% degli articoli, il secondo gruppo i restanti 2,6% articoli;

6. in una prima fase c’è stato un disaccordo fra i valutatori relativo “all’endorsment ratings” del 33%. È stato consentito ai valutatori una comparazione via web con altri valutatori mantenendo l’anonimità. Dopo questo confronto restava ancora un disaccordo del 16%. Il disaccordo è stato risolto da una non specificata “terza parte”.

Di seguito le anomalie riscontrate:

1. nella categoria 3, assegnata al gruppo pro-AGW, rientrano gli articoli che, implicitamente, implicano che gli esseri umani stiano causando il riscaldamento globale. L’esempio sul contenuto di un tale articolo sarebbe: ”… il sequestro del carbonio nel suolo è importante per mitigare il cambiamento climatico globale”. La descrizione di un meccanismo di feedback negativo in grado di controllare “naturalmente” il cambiamento climatico può essere inteso come pro-AGW? Cosa farebbe intendere, da parte dell’autore, il riferimento a cause antropiche in quel contesto?

2. come sono stati selezionati i 24 valutatori? Quali esperienze di valutazione hanno? Cosa garantisce l’onestà intellettuale in fase di valutazione? Cosa garantisce che non siano fortemente di parte (dell’una o dell’altra)? Perché c’è una sproporzione abissale fra i due gruppi nel numero di articoli valutati?

3. a chi/cosa corrisponde l’ente terzo che ha risolto il 16% di disaccordo relativo all “endorsing rating”? Come è stato risolto? Come è stato distribuito questo 16%?

Ciò detto un ultimo commento sui risultati per le 3 categorie:

1. pro-AGW: 32,6%;

2. scettici + incerti: 1%;

3. nessuna posizione: 66,4%.

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Da dove viene fuori il famoso 97% del consenso scientifico? Sono stati esclusi gli articoli con “nessuna posizione” dal novero, cioè i 2/3 del totale. Quindi anziché definire il 100% sugli 11944 articoli categorizzati, sono stati tenuti in considerazione solo gli articoli in cui, in modo più o meno blando, si facesse riferimento ad una posizione pro o contro, cioè solo 4014 articoli. Di questi 4014 articoli 3978 sono pro-AGW, cioè il 97%. È da considerarsi un metodo ortodosso quello di escludere gli articoli senza posizione al fine di sbandierare un bulgaro 97%?

Sarebbe come dire che tre giorni prima del referendum le proiezioni indicano il 97% per il Sì e il 3% per il No, quando in realtà si avrebbe un 33% per il Sì, un 1% per il No e un 66% di indecisi. Sono due modi totalmente diversi di raccontare la realtà e, di sicuro, il primo metodo è sicuramente fuorviante!

Luca Di Dio La Leggia

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