I presidenti di 31 diversi Stati hanno appena sottoscritto un documento ove dichiarano che la prima emergenza planetaria è quella climatica. Tra questi il nostro Mattarella, persona dal carattere troppo mite per saper prendere una posizione controcorrente. Che avrei preferito non per il gusto di vederlo in posizione controcorrente, ma perché appena tre mesi fa egli ha ricevuto una Petizione che lo avvertiva e confortava che non esiste alcuna emergenza climatica e sottoscritta da 200 studiosi.
Questi sono gli stessi che nel 2001, costituitosi in Movimento Galileo 2001 (G2001), inviarono una Petizione al Presidente di allora, Ciampi, per avvertirlo che non esiste alcun inquinamento elettromagnetico (elettrosmog lo chiamavano tutti gli organi d’informazione, che, al tempo, terrorizzavano sull’argomento l’intero popolo italiano). Ciampi, non richiesto, mise sotto la propria ala protettiva il G2001, conferendogli il proprio Alto Patronato. Il Ministro alla Salute di allora, che era Veronesi, si rifiutò di apporre la propria firma su una legge che dichiarava l’elettrosmog emergenza nazionale, e il successivo governo (Berlusconi) mise la definitiva pietra tombale sulla inesistente, ancorché dichiarata a gran voce dai Gretini di allora, emergenza.
Ma i tempi cambiano, gli uomini non sono più quelli di una volta, ed eccoci al documento di cui qui trattiamo. Diciamo subito che i Presidenti dei 31 Stati firmatari rappresentano quasi nessuno nel mondo: mezzo miliardo di persone, in un pianeta che ne conta quasi 8 miliardi. Spagna, Francia, Germania e Italia contano per 250 milioni e gli altri (tipo Principato di Monaco, Cipro, Islanda, etc.) altri 250 milioni. Abbiamo i presidenti di mezzo miliardo di persone che vorrebbero parlare a nome degli altri 7 miliardi. Caro Mattarella, sei in deprimente minoranza nel mondo.
La dichiarazione ha 14 punti, ciascuno o banale o falso. Cominciano col lamentare che il cambiamento climatico (0.9 gradi in 150 anni) sarebbe l’emergenza delle emergenze. Come è evidente – continuano – dalle ondate di calore: non si capisce perché un’ondata di calore a 40 gradi dovrebbe essere meno perniciosa che a 40.9 gradi. Vanno avanti dicendo che ‘sti 0.9 gradi minacciano agricoltura, silvicoltura, turismo, energia, infrastrutture, risorse idriche e – poteva mancare? – la pace. Come se da Adamo ed Eva fino a 150 anni fa non ci fossero state guerre. Incalzano ricordando gli accordi di Parigi dal fantasioso obiettivo di controllare il clima entro i 2 gradi: siccome 1 è già stato bruciato, la torta da 1 miliardo al giorno servirebbe, secondo le teste d’uovo di Parigi, a tenere buono il termometro entro un grado. Caro Mattarella, Ti sarebbe più facile domare 200 tigri della Malesia.
Riconoscono, i 31 Presidenti, che quello fatto finora non è abbastanza, e bisogna fare di più e in fretta: ma non sarà mai abbastanza per un proposito che è irrealizzabile, caro Mattarella, quale quello di controllare il clima del pianeta! E concludono con le solite frasi retoriche e di rito, del tipo: “abbiamo l’obbligo verso le generazioni future” e “facciamo appello al mondo intero”. Ma il cuore di tutto sta negli ultimi due punti: quello ove l’obiettivo dichiarato è raggiungere “emissioni-zero per il 2050” e l’altro che “tutti i flussi finanziari siano indirizzati in questo senso”. Avete letto bene: tutti. Ma non voglio commentare su questo tutti, quanto piuttosto sulle vagheggiate emissioni-zero.
Mattarella mio, possibile che non Ti rendi conto di aver sottoscritto una panzana? Oltre l’85% di ciò che il mondo fa, lo fa emettendo CO2, un gas le cui emissioni crescono. Fammelo ripetere: crescono. Vent’anni fa avete sottoscritto un documento con la promessa (impossibile) di farle decrescere del 6% rispetto ai livelli del 1990: infatti esse sono invece cresciute del 60%. Mi pare evidente, caro Presidente, che lei e i suoi 30 colleghi non avete contezza di quel che avete firmato: chiusi nei vostri Quirinali vivete, di tutta evidenza, in un mondo parallelo.
Franco Battaglia, 23 settembre 2019