Cronaca

La salute del direttore

“Col c… che voglio morire”. Il “calvario” di Feltri: è stato operato

Il direttore spiega il perché di quel suo tweet (si fa fatica anche a morire): “Ho subito un piccolo intervento…”

Vittorio Feltri operazione

Vittorio Feltri, l’indomabile direttore, che ha segnato l’editoria italiana con la sua penna affilata, dopo le notizie sulla sua malattia e l’allarmante tweet, ha rilasciato una toccante intervista al Corriere della Sera, dove apre il suo cuore su temi che vanno dalla malattia alla morte, sino al suo profondo amore per il giornalismo.

La verve e la battaglia di Feltri, che a 80 anni non rinuncia al suo lavoro, rimangono intatte nonostante la recente operazione chirurgica che lo ha idebolito. “Un paio di settimane fa sono stato sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico. In sé nulla di grave, ma la ripresa è un calvario per chi come me ha 80 anni. Ho perso le forze, devo recuperare le energie e i tempi di recupero sono lenti. Ma io mica mollo”.

Nonostante la degenza e la fatica, Feltri non ha mai cessato di scrivere per il suo giornale. “Sì, non sono in condizioni di andare al giornale ma ho scritto tutti i giorni. Non ne posso fare a meno. Questa è la mia vita”. Il suo tweet che alludeva alla morte ha scatenato una serie di preoccupazioni tra i suoi seguaci, ma Feltri chiarisce: “Ma no… È una costatazione che faccio da quando sono al mondo. A volte si fa fatica anche a morire. Ma io voglio tutt’altro. Io rinuncio a morire. Mi sembra chiaro. Col c… che voglio andare all’altro mondo”.

Una risposta decisa e caparbia all’amico e direttore Alessandro Sallusti che lo ha pregato di smettere di “fare il moribondo narcisista sui social perché qui c’è bisogno di te come prima e più di prima”. Feltri ha risposto con gratitudine: “È stato molto affettuoso, lo ringrazio. Mi ha commosso”.

Nonostante i suoi anni, l’amore profondo per il giornalismo che brilla nelle sue parole e il desiderio di tornare in redazione: “Per ora non ce la faccio. Ma tra una settimana, al massimo una decina di giorni, torno alla mia scrivania. Io senza giornale non so stare”. Pur essendo accerchiato da pensieri cupi e angoscianti, Vittorio Feltri rimane un guerriero: “A 80 anni ci pensi, eccome. Ma in me scatta un senso di rivalsa. Una voglia di stare bene, fosse anche per una sola settimana in più, che mi rimette in pista”.

Nonostante l’amarezza per l’età avanzata e le sue aspettative che “si accorciano di giorno in giorno”, Feltri non si lascia abbattere. “E ci mancherebbe altro. Comincio a stare meglio e l’umore è già cambiato. Mi dovranno sopportare ancora per un po’”. Una promessa che le lettori di Feltri aspettano con ansia.