Dunque, il primo segnale certo, conseguente all’accordo celebrato con euforia avventata dalla maggioranza rossogialla, sarà una nuova tassa. L’esordio “tassativo” del Recovery fund dovrebbe indurci a maggiore prudenza e a diffidare da un impianto di governance europea a trazione teutonica le cui velleità egemoniche, testimoniate dalla storia, dovrebbero agire come perenne monito.
Andrea Amata, 24 luglio 2020