La Rai servizio pubblico si arricchisce di un’altra perla sul piano di una informazione equilibrata. Artefice di questa straordinaria performance, che se stessimo negli States meriterebbe la candidatura al premio Pulitzer, è Lucia Annunziata, conduttrice di Mezz’ora in più, in onda la domenica pomeriggio su Rai3.
Durante la lunga intervista a Enrico Letta, la giornalista Campana ha tentato di fornire in imbarazzante assist al segretario dem, proponendogli una versione di natura complottistica della caduta del governo di larghe intese guidato dall’ex presidente della Bce.
Questo il suo stupefacente intervento: “Io penso che Draghi non poteva assolutamente stare con un governo che diventava non solo in parte, ma della parte che in Europa sollevava più problemi. E non sono tanto gli uomini di Conte, quanto gli uomini di Salvini. Io credo, detto in sintesi per i nostri telespettatori (sigh), dietro il grande tema di questa rottura. E lui (Draghi) un passaggio lo ha fatto nel suo discorso, citando chi ha tentato di rompere la nostra opposizione a Putin, dentro questa storia c’è ancora, secondo me, il tema internazionale del fronte sovranista che è stato pagato e ha appoggiato Putin. È stato pagato prima, perché questo lo sappiamo, ed ha appoggiato Putin prima contro l’Europa e adesso sulla questione della guerra.”
Ovviamente, chiamato dalla stessa conduttrice ad esprimere un parere su codesta sua strabiliante analisi geopolitica in stile caciottaro, il buon Letta ha cercato di salvarsi in calcio d’angolo con un complicato giro di parole. In pratica, sostanzialmente smentendo la tesi fantascientifica della sua intervistatrice, il leader del Pd si è limitato a dire che indubbiamente i russi avranno stappato la vodka per festeggiare la caduta di Draghi, ma aggiungendo che sono altre le ragioni che hanno condotto quest’ultimo a rassegnare le dimissioni.
Ora, al di là delle usuali sgrammaticature tipiche di Lucia Annunziata, è stupefacente che un osservatore ben pagato coi quattrini del contribuente possa permettersi il lusso di sparare ipotesi tanto surreali, quanto maldestramente finalizzate a demonizzare ancora una volta i cattivoni della destra italiana, presunti sodali del cattivone mondiale per antonomasia, ovvero Vladimir Putin l’autocrate.
In questo senso delle due l’una: o la nostra, in una campagna elettorale che si prospetta piuttosto infuocata, ha voluto portare il suo non richiesto contributo alla causa di una sinistra confusa e perennemente alla ricerca del suo introvabile centro di gravità, oppure ella crede seriamente all’ipotesi delirante di un Draghi che compie l’harakiri politico per non consegnare il Paese all’orso russo.
Un quest’ultimo caso mi sentirei di consigliare sommessamente alla signora Annunziata di farsi vedere, ma da un professionista molto bravo.
Claudio Romiti, 25 luglio 2022