Il 2020 si chiude com’era iniziato con un leit motiv che, nonostante il coronavirus e una pandemia globale in cui sono state sconvolte le nostre vite, è rimasto costante nel corso dell’anno: è colpa di Salvini. Poco importa se il leader della Lega sia all’opposizione e al governo ci siano Pd e Movimento Cinque Stelle; sinistra, benpensanti e intellighenzia progressista, non perdono occasione per attaccare e colpevolizzare Salvini.
Odio (anti)democratico
Il caso della beneficenza il giorno di Natale è solo l’ultimo tassello di un più ampio quadro e di una martellante campagna politica e mediatica volta a delegittimarlo. Impossibile citare tutti gli attacchi subiti da Salvini nel 2020, alcuni al limite del grottesco e paradossale ma altri episodi sono stati eclatanti come le accuse del premier Conte in primavera nei giorni più difficili del covid in diretta televisiva.
D’altronde l’anno era iniziato con una martellante campagna anti salviniana per le regionali in Emilia Romagna, poi ripetuta con lo stesso schema per le elezioni in autunno in Toscana. Emblema di questo modo di agire, sono le parole di Palamara: “Salvini anche se ha ragione va attaccato”.
Aggressioni verbali e fisiche
Attacchi non solo verbali ma anche fisici come l’aggressione compiuta da una donna a inizio settembre che poi Salvini ha scusato. Senza entrare nel caso del processo Gregoretti (che meriterebbe una lunga riflessione), non si contano le dichiarazioni di Laura Boldrini, Nicola Fratoianni, Selvaggia Lucarelli contro di lui. Andrebbe poi aperto il capitolo dei social network dove battute di basso livello, offese, insulti che non sarebbero tollerati verso nessun altro, sono all’ordine del giorno.