Politiche green

Come distruggere il mito del sole e del vento a buon mercato

Se eolico e solare sono così economici, perché rendono l’elettricità costosa?

© gopixa e coldsnowstorm tramite Canva.com

Il mito del vento e del solare a buon mercato: se l’eolico e il solare sono così economici, perché rendono l’elettricità così costosa?

I sostenitori dell’energia elettrica, ricavata dal vento e dal sole, spesso ricorrono al Costo livellato dell’energia (LCOE) per dimostrare che queste fonti sono più economiche del carbone, del gas naturale e delle centrali nucleari. Tuttavia, utilizzare il LCOE per confrontare i costi dell’energia da eolico e solare con quelli da carbone, gas e nucleare è come voler confrontare “mele con pere”. E vediamo perché, rifacendomi ad uno studio di Isaac Orr e Mitch Rolling, apparso recentemente sul sito Energy Bad Boys [1], al quale rimando per gli ulteriori dettagli.

Il LCOE non fornisce una stima attendibile dei costi forniti dell’eolico e del solare, in quanto non prende in considerazione i numerosi costi nascosti, associati alla costruzione e al funzionamento di turbine eoliche e pannelli solari, e quelli necessari per garantire l’indispensabile affidabilità della rete, tra cui:

  • Spese aggiuntive di trasmissione per collegare l’eolico e il solare alla rete (si pensi all’ubicazione necessariamente periferica delle fattorie eoliche e solari);
  • costi aggiuntivi associati al “Green Plating” [2] della rete (più spendo, più guadagno);
  • tasse di proprietà aggiuntive, perché ci sono più beni da tassare;
  • costi di bilanciamento del carico, che includono il costo dei generatori di backup e delle batterie;
  • costi causati dall’eccessiva o scarsa produzione, sostenuti quando l’eolico e il solare non riescono a soddisfare la
  • domanda durante i periodi di bassa generazione e alta richiesta, e quando invece devono essere “spenti” durante i periodi di maggiore produzione per evitare di sovraccaricare la rete;
  • differenziale di costo tra le centrali a basso costo, ossia le centrali elettriche esistenti, e le nuove centrali elettriche.

Tutti questi fattori sommati determinano l’aumento dei prezzi dell’elettricità che tocchiamo con mano, anche a causa dell’aggiunta di nuovi impianti eolici e solari sulla rete elettrica (si tenga presente che lo studio è stato condotto negli Stati Uniti, che non risentono di fattori “esogeni”).

Qualcuno obietterà che gran parte dell’aumento dei costi di produzione è causato da manovre speculative e dalle leggi che le favoriscono, ma lo studio di Andrew Montford [3] dimostra che, come nel caso dei parchi eolici offshore britannici, se il costo di produzione non fosse allineato al costo di produzione di una vecchia centrale a gas, non potrebbe coprire i costi di investimento e di manutenzione di tali impianti. E, ciò nonostante, c’è ancora bisogno di un contributo statale per renderli remunerativi. Rimando all’articolo originale per maggiori dettagli [3].

Per rendere confrontabili “mele con pere”, Isaac Orr e Mitch Rolling [1] hanno sviluppato un modello per calcolare il costo livellato dell’intermittenza (LCOI), che è il costo aggiuntivo sostenuto dall’intero sistema elettrico, causato dai livelli sempre crescenti di energia elettrica intermittente, generata da eolico e solare, incorporati nella rete elettrica.

Il modello attribuisce questi costi aggiuntivi ai generatori eolici e solari in modo da consentire il confronto tra “mele e mele”, cioè tra risorse dispacciabili (carbone, gas, nucleare) e non dispacciabili (eolico e solare) (sono dispacciabili gli impianti di energia elettrica che possono essere utilizzati su richiesta dei gestori della rete elettrica, in base alle esigenze del mercato). Gli autori prendono in considerazione alcuni casi reali. Ad esempio, nel caso dello stato del Minnesota, se la produzione di energia elettrica fosse decarbonizzata al 100% (adesso è all’80% da solare ed eolico, con accumulo a batterie), secondo questo modello, l’energia da carbone costerebbe 34,71 $/MWh, da metano (ciclo combinato) 27,08 $/MWh, da nucleare 37,18 $/MWh, da eolico 272,41 $/MWh, e da solare 471,60$/MWh.

Come ha fatto il LCOE a essere così male interpretato dai sostenitori delle rinnovabili? Perché il LCOE è stato ideato in un periodo in cui sono stati costruiti prevalentemente impianti di alimentazione affidabili e dispacciabili, mentre nell’attuale ambiente energetico, le risorse meno affidabili e dipendenti dal meteo forniscono un contributo sempre più importante. Quindi, come verrà spiegato nella seconda parte, le stime basate sul LCOE non sono più appropriate per valutare i costi reali di sistema, causati dall’aggiunta alla rete elettrica di fonti intermittenti di energia.

Carlo MacKay, 14 Gennaio 2025

[1] https://energybadboys.substack.com/p/how-to-destroy-the-myth-of-cheap
[2] https://energybadboys.substack.com/p/green-plating-the-grid-how-utilities?utm_source=profile&utm_medium=reader2
[3] https://www.netzerowatch.com/all-news/clearing-the-electricity-market-an-explainer

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