Come è stata la risposta di Israele all’Iran. Teheran: “Reagiremo”. Ma i media: “Non risponderà”

Nella notte l’annuncio dell’Idf: colpiti siti militari iraniani. Raid anche sulla Siria. Gli Usa: “Legittima difesa”

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Israele

Durante la notte, Israele ha effettuato un attacco militare significativo rivolto contro l’Iran, segnando un’escalation notevole nella tensione già palpabile che pervade il Medio Oriente. Fonti hanno riferito che il bersaglio dell’offensiva erano specifici siti associati al governo degli ayatollah e ai suoi collaboratori regionali, tra cui si citano possibili obiettivi in Siria collegati ai Pasdaran. Quest’ultimo gesto di Israele non appare come un fulmine a ciel sereno, ma come l’apice di un crescente stato di attrito tra le due nazioni, in un contesto geopolitico di per sé già labile.

La scelta di Israele di procedere con questi bombardamenti è stata giustificata da un bisogno di protezione nazionale, come hanno sottolineato le Idf (Forze di Difesa Israeliane), reagendo a vari assalti orchestrati dall’Iran e dai suoi delegati nella zona, inclusa l’intrusione di un drone sopra la residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu. “Israele, in quanto nazione sovrana, possiede il pieno diritto e il compito di difendersi”, ha dichiarato l’Idf, evidenziando la priorità indiscussa della sicurezza dello stato e dei suoi cittadini. Parallelamente, gli Stati Uniti hanno definito l’agire di Israele come un atto di legittima difesa, al momento escludendo un coinvolgimento diretto nelle operazioni militari.

Questo incremento delle ostilità rischia di spianare la via a un conflitto su larga scala nel Medio Oriente. Il New York Times ha sottolineato come il sistema di difesa Iron Dome di Israele, sebbene abbia dimostrato efficacia in precedenza, potrebbe risultare vulnerabile sotto l’attacco di un numero troppo elevato di missili. Di fronte a questo scenario, l’Arabia Saudita ha espresso la propria netta condanna verso le azioni belliche contro l’Iran, descrivendole come una “violazione della sua sovranità territoriale” e del diritto internazionale, secondo quanto riportato dalla Saudi Press Agency e menzionato dalla Cnn.

Da parte sua, gli Usa hanno riaffermato il loro sostegno alla sicurezza di Israele e al suo diritto di difendersi. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin è stato aggiornato in merito all’operazione direttamente dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Washington ha anche invitato tutte le parti regionali a evitare azioni che possano intensificare ulteriormente il conflitto.

Sul piano internazionale, la reazione all’attacco israeliano ha sollevato timori di un’escalation ancora più vasta del conflitto. Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervenendo a RaiNews, ha evidenziato l’urgenza di “evitare un’ulteriore escalation” attraverso canali diplomatici, notando come la risposta israeliana fosse “attesa e prevedibile”. L’Italia si mostra favorevole al dialogo e alla ricerca di una risoluzione pacifica che conduca a un cessate il fuoco in Libano e a Gaza.

Teheran intanto ha annunciato che intende reagire all’attacco di questa notte. Anche se Sky News in arabo riferisce che l’Iran ha informato Israele attraverso un intermediario straniero che non risponderà all’ondata di attacchi sul suo territorio.

Articolo in aggiornamento

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