Bisogna arrendersi all’idea che gli stupidi esistono. Sì, lo so, non è il presupposto migliore da cui partire nelle relazioni, tuttavia, bisogna prenderne atto per evitare di sprecare inutilmente energie che potremmo indirizzare altrove o voler lasciare a maggese per gli anni a venire. Quando esordiamo nella vita, tendiamo infatti a leggere gli altri come se avessimo a che fare con copie più o meno fedeli di noi stessi, seguiamo a tentoni un canovaccio che conosciamo e con quello parafrasiamo atteggiamenti, risposte e scelte altrui. Niente di più errato.
Il mondo è vario, ma vario per davvero e, se si possono condividere principi e sommi pensieri, ognuno ha tuttavia il suo personalissimo patrimonio genetico. Capita dunque che parole e azioni altrui possano ferirci interiormente, a volte danneggiarci materialmente; ci si interroga e ci si arrovella allora sul perché quella data persona abbia agito in quel modo, così, senza coscienza… semplice: è uno stupido! Ma quanti stupidi ci sono? Tanti.
Carlo M. Cipolla ci delizia con un’analisi umoristica, ma non troppo, in cui definisce e circoscrive nel modo più chiaro possibile un fenomeno deleterio per l’umanità tutta: la stupidità e, di conseguenza, ci aiuta a riconoscere e proteggerci dagli stupidi. Il Nostro divide il mondo in quattro categorie puntualmente definite e la sua capacità di sintesi è utile per chi, come me, tende ad analizzare i personaggi di un’azione fino allo spasmo cerebrale: “Gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi”.
Più dei banditi, caratterizzati da una certa coerenza e da obiettivi chiari, gli stupidi ci possono rovinare l’esistenza, soprattutto quando si mimetizzano in uno status di un certo prestigio e hanno un qualche potere, sì, perché la percentuale degli stupidi è presente in maniera trasversale, non bada a cultura, denaro, lignaggio, si trovano ovunque. Il fine dell’autore è quello di “investigare, conoscere e quindi possibilmente neutralizzare una delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umana”.
Enuncia poi delle leggi fondamentali che ho intenzione di tatuarmi sulla fronte.
1. Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.
3. Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e /o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
5. La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista.
Questo elenco, così politicamente scorretto, contrasta palesemente con le tendenze culturali prevalenti oggi nei paesi occidentali che favoriscono una visione egualitaria dell’Umanità; genetica e sociologia soprattutto si sforzano di provare, con una mole impressionante di dati scientifici e formulazioni, che tutti gli uomini sono per natura uguali e che, se alcuni sono più uguali degli altri, ciò è attribuibile all’educazione e all’ambiente sociale e non a Madre Natura.
“Si tratta di un’opinione diffusa che personalmente non condivido” sostiene Cipolla con forza. “È mia ferma convinzione che gli uomini non sono tutti uguali, che alcuni sono stupidi e altri non lo sono, e che la differenza è determinata non da forze o fattori culturali, ma dalle mene biogenetiche di una imperscrutabile Madre Natura. Credo fermamente che la stupidità sia una prerogativa indiscriminata di ogni e qualsiasi gruppo umano e che tale prerogativa sia uniformemente distribuita secondo una proporzione costante”.
Pertanto, stando alla seconda legge fondamentale, “sia che si frequentino circoli eleganti o che ci si rifugi tra i tagliatori di teste della Polinesia, il fatto permane che si dovrà sempre affrontare la stessa percentuale di gente stupida che, in accordo con la prima legge, supererà sempre le più nere previsioni”. E perché mai queste creature agiscono in quel modo privo di significato e dannoso? Le azioni di una persona stupida non sono conformi alle regole della razionalità, lo stupido non è inibito da quel sentimento che gli anglosassoni chiamano self-consciousness. Non c’è spiegazione – o meglio – c’è una sola spiegazione: la persona in questione è stupida.
“Col sorriso sulle labbra, come se compisse la cosa più naturale del mondo lo stupido comparirà improvvisamente a scatafasciare i tuoi piani, distruggere la tua pace, complicarti la vita ed il lavoro, farti perdere denaro, tempo, buonumore, appetito, produttività – e tutto questo senza malizia, senza rimorso, e senza ragione. Stupidamente”.
Fiorenza Cirillo, 10 luglio 2024
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