E se sposto le categorie valide nell’un campo a quello dell’altro, attuo un sofisma: di quelli che Socrate, il padre della cultura occidentale, combatteva sulla piazza di Atene. Il che ovviamente non mi esime, nel sociale e in politica, di lavorare per far scomparire ogni tipo di discriminazione in modo che il genere, come è giusto che sia, non presenti certe asimmetrie. Non posso utilizzare però il campo culturale per questa sacrosanta battaglia, così come non posso accettare che a operarmi sia un chirurgo donna incapace piuttosto che un uomo ma bravo e affidabile. Col tempo, come sappiamo, questo modo di ragionare dalla discriminazione femminile si è esteso a mille altre vere e presunte “discriminazioni”, e sinceramente fra generi e sottogeneri mi sono perso. Il risultato è che la cultura sempre più minacciata e in preda a incompetenti.
Ed è anche questo un ulteriore cortocircuito del “politicamente corretto: sono proprio i fautori della “competenza” (che è spesso proprio questa “cultura engagé” e cioè incultura) a favorire l’incompetenza e l’incultura di massa. Anche se poi come tutti gli asini, guardandosi allo specchio, i sedicenti (e autoproclamatisi) “competenti” pensano di essere purissimi purosangue.
Corrado Ocone, 4 luglio 2021