Come riconoscere le bufale scientifiche

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Silvano Fuso Pinocchio e la scienza

Silvano Fuso, chimico e divulgatore scientifico, pubblicava per la prima volta nel 2006 il volume Pinocchio e la scienza: come difendersi da false credenze e bufale scientifiche. Le Edizioni Dedalo ripropongono ora il volume in una nuova collana e con una nuova veste. Scelta condivisibile poiché il libro si rivela, ahimè, ancora attualissimo.

Nella premessa alla nuova edizione, l’autore sottolinea che negli ultimi decenni la diffusione massiccia delle nuove tecnologie ha consentito a chiunque l’accesso a una quantità di informazioni senza precedenti. Tuttavia, la sovrabbondanza di informazioni raramente corrisponde a un aumento della loro qualità. Anzi, risulta sempre più difficile distinguere tra informazioni veritiere e false. Questo problema riguarda ogni settore: dalla politica all’economia, dalla giustizia alla cronaca, fino alla scienza stessa, il che è paradossale visto che la scienza dovrebbe rappresentare il baluardo contro le falsità.

Il volume si propone di smascherare le false credenze, i miti e le paure infondate che circolano nella nostra società. Il premio Einstein per la fisica, Tullio Regge (1931-2014), che scrisse la prefazione al libro, sottolinea l’importanza di combattere queste false convinzioni: «Abbiamo il dovere morale di dire pane al pane e di mettere in guardia gli sprovveduti».
Il libro di Fuso rappresenta un prezioso strumento per chiunque desideri verificare in modo critico e razionale le informazioni che riceve.

Ogni capitolo evidenzia l’importanza di non accettare mai nulla come dato di fatto senza prima sottoporlo a un accurato esame. Purtroppo, la pratica è rara. Gli esempi sono molti.

La demonizzazione che è stata fatta nei confronti degli OGM non ha alcun fondamento scientifico e ha ritardato enormemente lo sviluppo agricolo in Italia. Altrettanto infondate sono le paure nei confronti dell’elettrosmog: termine sicuramente efficace per creare apprensione, ma del tutto privo di significato scientifico. Per contro nella nostra società trovano ampio consenso tecniche obsolete e antieconomiche come l’agricoltura biologica e biodinamica o fonti energetiche alternative la cui efficacia è lungi dall’essere dimostrata.

Un altro settore in cui le false credenze abbondano è quello del nucleare. Molte persone associano l’energia nucleare a gravi pericoli per la salute e l’ambiente. Ad esempio, il disastro di Chernobyl, pur essendo una tragedia, causò la morte di 58 persone, mentre l’energia rinnovabile idroelettrica comportò, nel solo disastro del Vajont, oltre 2.000 morti. Fuso sottolinea che qualsiasi tecnologia comporta rischi ma il modo corretto di valutarli è attraverso un’analisi razionale del rapporto costi-benefici.

In un’epoca in cui sembra valere tutto, libri come questo sono essenziali per restituire alla scienza il ruolo di guida affidabile nel cammino della conoscenza.

Nicola Porro, il giornale, 6 ottobre 2024

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