Attualmente lo Stato si finanzia offrendo in media un 4,4% sui Btp, quelli a 10 anni che si usano per calcolare lo spread che attualmente è di 1,8% (vale a dire in Germania i titoli di stato costano circa l’1,8% di meno).
Potrebbe finanziarsi per almeno un 1% in meno e forse annullare lo spread se invece di emettere BTP il Ministero del Tesoro emettesse titoli senza scadenza, ma a cui può essere addebitata qualunque spesa, come un conto corrente. In pratica sarebbe come avere un conto corrente, che paga però interessi simili ad un conto risparmio. Essendo anche un conto corrente, offrirebbe un rendimento più basso perché appunto avrebbe il vantaggio di non avere vincoli di poter usare i soldi. E rispetto ai Btp di non avere oscillazioni di prezzo (e lo “spread”).
Esistono oggi tre soluzioni per i risparmi (quando non si voglia rischiare): il conto corrente, il conto di risparmio e i titoli di Stato. I conti correnti pagano 0,2%, il conto di risparmio e i titoli di stato dal 4 al 5%. Se lo Stato offrisse un conto di risparmio che fosse anche conto corrente, potrebbe finanziarsi al 3%.
Riassumiamo velocemente i vantaggi delle tre soluzioni esistenti e perché ne puoi creare ora (grazie alla tecnologia dei pagamenti digitali) una nuova.
I titoli dello Stato italiano hanno durata o scadenza media di circa 7 anni. Il motivo per cui un Btp a sette anni non paga un 3% è che i Btp hanno oscillazioni di prezzo, negli ultimi anni anche del 20 o 25%. Se è vero che tenendoli fino alla scadenza vengono rimborsati alla pari, emessi a 100 e rimborsati a 100, nei sette o dieci anni prima della scadenza puoi avere che il tuo pacchetto da 100 mila euro in Btp potrebbe valere ad un certo punto 90 mila o 80 mila euro. In pratica, se vai a vedere, tutti i Btp (scadenza dieci anni ad esempio) emessi dopo il 2015 circa, prima sono aumentati molto di prezzo (perché la Bce tagliava i tassi) e poi sono crollati di prezzo (perché la Bce ha aumentato i tassi).
Il vantaggio dei Btp rispetto ai conti risparmio delle banche o delle Poste (che pagano cedole simili) e che non sei vincolato, se hai bisogno di soldi puoi venderli o darli come garanzia e il giorno dopo ricevi un prestito di liquidità. Ma appunto, se ci sono nel corso degli anni oscillazioni grosse dei prezzi non vuoi venderli, se li compri nel momento “sbagliato”, aspetti sempre anni fino alla scadenza per riavere i soldi.
Quando si parla di costo del debito pubblico e “spread” l’elefante nella stanza, come si suol dire, è che a fianco dei Bot e Btp ci sono in Italia quasi 2mila miliardi nei conti correnti che costano solo 0,1% o 0,2% alle banche. Il vantaggio dei conti correnti è che i soldi li puoi sempre usare in qualunque momento e non ci sono rischi, ovviamente che oscilli il valore nominale come con i Btp. Il valore reale però, con inflazione come negli ultimi due anni, può calare.
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Lo Stato potrebbe offrire una soluzione che unisce i vantaggi del conto corrente e quelli del conto di risparmio, cioè un conto corrente che paga interessi o se vogliamo, un conto di risparmio, ma che non ha vincoli. In pratica un conto corrente che paga interessi simili ad un Bot (che sono più basso di solito di quelli dei BTP, perché i rischi di oscillazioni sul mercato sono molto minori). La tecnologia degli ultimi anni lo consente, oggi potresti istantaneamente e senza costi addizionali addebitare qualunque spesa, anche una pizza da 5 euro, ad un conto che contiene titoli di stato o un fondo obbligazionario. Oggi potresti avere 60mila investiti in titoli su un conto di risparmio garantito dal Tesoro e addebitare su quel conto la spesa al supermercato.
Se il Ministero del Tesoro offrisse un conto di risparmio, che funzionasse anche come conto corrente, non ci sarebbero rischi di oscillazione del prezzo che invece ci sono per i Btp. Rispetto al conto corrente avresti in più un rendimento, delle cedole come un Bot ad esempio. Rispetto al conto di risparmio potresti usare i soldi se ti servono, non sono vincolati per due anni con penali se ti servono prima.
Non esistono problemi né tecnici né legali per offrire questa soluzione. Per essere precisi, dal punto di vista legale, offriresti dei titoli di Stato senza scadenza (perpetui), ma usando una tecnologia dei pagamenti che consente di addebitare qualunque spesa con bancomat o carta di debito o bonifico. Mentre per un titolo perpetuo (come ce ne erano una volta) in pratica ricevi interessi in eterno e poi i tuoi eredi, qui invece, grazie alle tecnologie moderne digitali, dai la possibilità di spendere o bonificare in qualunque momento.
Dato che sarebbe una soluzione più conveniente dei Btp, dei conti correnti e dei conti di risparmio, avresti una buona richiesta di questo prodotto. Ma ovviamente la puoi regolare offrendo, se vedi che ha successo, un rendimento un poco più basso. Se vedi che offrendo un 3,2% per questi conti correnti arrivano troppi soldi riduci il rendimento a 3% o 2,7% (come i titoli tedeschi). Se invece ne ricevi meno di quello che lo Stato vuole ottenere, alzi il rendimento un poco.
I conti di risparmio garantiti dal Tesoro e funzionanti come conti corrente sarebbero certo una innovazione, perché non provare? Quali sono i rischi di questa proposta?
Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, 18 novembre 2023
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