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Come sarà la Terza guerra mondiale

libro 2034-1

2034: Il romanzo della prossima guerra mondiale

Autore: Elliot Ackerman e James Stavridis
Anno di pubblicazione: 2021

A chi ha un po’ di tempo in queste vacanze natalizie, raccomando un agile thriller scritto da Elliot Ackerman e dall’ammiraglio James Stavridis: si chiama 2034 ed è edito da Sem. Non sono due autori qualsiasi: il primo è un militare pluridecorato con otto anni di servizio nei Marine e nelle forze speciali, il secondo è un ammiraglio che è stato a capo, tra l’altro, delle forze Nato oltre che dello Us European Command. Si tratta ovviamente di un romanzo, ma scritto da gente che conosce alla perfezione il rischio che corriamo e le forze in campo.

Per farla breve è la storia della prossima Terza guerra mondiale. A innescarla, un doppio incidente, come spesso avviene nei conflitti. Anche se in questo caso si tratta di un infortunio voluto. L’alleanza che prepara e costruisce la trappola è interessante, ed è costituita dalla Cina e dall’Iran. La prima con la sua straordinaria potenza tecnologica rende ciechi tutti i sistemi di offesa militare americani e con una serie di black out paralizza la vita ordinata della grande America. Gli iraniani, in modo più grezzo, mettono in campo la loro posizione strategica e la forza bruta dei loro apparati militari.

Per approfondimenti:

L’America cade nella trappola. E in una escalation di minacce e bombe, anche nucleari, si cade in un conflitto, tutto diverso da quello che si può immaginare oggi, vedendo solamente al nostro passato. Da una parte la Cina, comunista e verticistica, ma tecnologicamente avanzatissima, e dall’altra un’America stanca, con un presidente donna ma debole, e con un’idea di sé stessa che non è più nelle cose. A mediare saranno i generali e le forze armate di un’India completamente diversa da quella che conosciamo noi, figlia di un successo economico di cui i prodromi, in effetti, si vedono anche oggi.

Non voglio anticipare la conclusione della vicenda. Basti solo capire ciò che uno dei protagonisti afferma con sicurezza: «In guerra, il punto non è vincere. Ma come si vince. Un tempo l’America non cominciava le guerre, le finiva. Ora invece le guerre le comincia e non le finisce». Un libro scritto prima della crisi Ucraina, e per di più da due generali operativi americani che oltre a conoscere bene la Nato conosco i meccanismi interni e decisionali della Casa Bianca. Molto istruttivo, oltre che di facile e godibile lettura.

PS: Ciò che forse è più interessante nello scacchiere geopolitico descritto nel libro, pur con le concessioni che si debbono fare a un romanzo, è la totale assenza dell’Europa, sia politica, sia militare. Semplicemente non esistiamo. Il mondo si è spostato nel Pacifico.

Nicola Porro, Il Giornale 31 dicembre 2022

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