Il vice ispettore capo Christian Di Martino si è trovato a fronteggiare un’aggressione violenta che ha rischiato di costargli la vita. Questo atto di violenza inaudita si è consumato alla stazione di Lambrate, dove un individuo, proveniente dal Marocco e non in regola con i permessi di soggiorno, ha accoltellato il poliziotto con tre fendenti alla schiena usando una lama di 20 centimetri.
Durante il servizio, nella notte che separa il 7 dall’8 maggio, Di Martino è intervenuto per fermare l’aggressore, il quale, in preda a uno stato di agitazione, stava lanciando pietre contro i treni in stazione. L’agente ha utilizzato il taser, che però a causa del giubbotto indossato dall’immigrato, non ha sortito gli effetti sperati. Mentre cercava di fermarlo a terra, l’uomo ha aggredito il vice ispettore, infierendo con un coltello da venti centimetri e colpendolo tre volte, di cui due ferite profonde capaci di lesionare organi vitali come il rene e il duodeno.
Le condizioni di Di Martino, subito apparse gravissime, hanno richiesto un immediato intervento presso l’ospedale Niguarda, dove è stato sottoposto a un complesso intervento chirurgico della durata di quattro ore. Nonostante le circostanze critiche, che hanno visto l’agente affrontare cinque arresti cardiaci, l’abilità del team medico ha permesso di stabilizzarlo. La gravità delle ferite ha necessitato di settanta trasfusioni con 40 sacche di sangue e 30 di plasma. “La polizia di Stato ringrazia l’ospedale Niguarda e l’equipe medica, che la decorsa notte, con elevata professionalità, ha assicurato le migliori cure intervenendo tempestivamente per salvare la vita al vice ispettore Christian Di Martino”, fa sapere la questura in una nota. “Come riferito dalla direzione sanitaria le ferite hanno lesionato in diversi punti sia gli organi interni e sia i grandi vasi del torace e dell’addome. I chirurghi lo hanno sottoposto a diversi interventi per risparmiare gli organi lesionati e sono state effettuate molteplici trasfusioni”.
Le reazioni di fronte a questo evento non si sono fatte attendere. Importanti figure istituzionali, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani e l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, hanno espresso la propria vicinanza e preoccupazione. Anche Matteo Salvini si è recato al Niguarda per portare la sua solidarietà.
L’aggressore, Hasan Hamis, 37 anni e diversi precedenti alle spalle, è stato infine arrestato e portato a San Vittore. Dal 2002 viveva come clandestino in Italia e sul suo capo pendevano tre provvedimenti di espulsione. Mai attuati.
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