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Commissione Covid, il pasticciaccio al voto: cosa è successo

Dopo una prima bocciatura, la seconda votazione ha garantito il via libera alla commissione. Ma divampano le polemiche

covid commissione inchiesta speranza © SomchaiChoosiri e pixelshot tramite Canva.com

Un pasticcio quello combinato dalla maggioranza in commissione Affari sociali della Camera. Riflettori accesi sulla tanto chiacchierata commissione Covid, che ha ricevuto l’atteso via libera ma non senza polemiche. I deputati hanno infatti votato contro il mandato al relatore per il passaggio del disegno di legge all’aula: 11 voti a favore contro 11 voti contrari. Ma non è finita lì. Si è infatti tenuta una seconda votazione e a quel punto l’ok è arrivato con i soli voti della maggioranza: in segno di protesta, i deputati delle forze di opposizione hanno abbandonato i lavori.

Ora il testo è a Palazzo Montecitorio in terza lettura, ma quanto accaduto non è passato inosservato. I regolamenti parlamentari prevedono che in caso di pareggio qualsiasi testo venga bocciato, fin qui niente di inusuale. Non è ancora chiara l’evoluzione che ha consentito la ripetizione del voto, seguita dalla già citata approvazione.

La commissione Affari sociali è presieduta dall’ex governatore della Sardegna Ugo Cappellacci (Forza Italia), ma in quel momento i lavori erano coordinati dal vice Luciano Ciocchetti (Fratelli d’Italia). Quest’ultimo in aula ha evidenziato: “Ho avuto difficoltà a individuare il numero dei votanti, non ho proclamato il risultato e ho chiesto immediatamente ai segretari di venire ai banchi della presidenza per effettuare immediatamente la controprova della votazione. La confusione di chi era sulla porta o altrove ha creato difficoltà. Credo non sia stata compiuta nessuna violazione del regolamento da parte di chi presiedeva nei confronti dell’opposizione, il fatto di non aver votato dimostra il rispetto del ruolo terzo che il presidente porta avanti”.

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Una versione criticata dall’opposizione, che ha stroncato senza mezzi termini la gestione della votazione sulla commissione Covid. Anche senza il mandato al relatore, il provvedimento sarebbe finito in aula ugualmente. Insomma, un pasticcio anche immotivato da un certo punto di vista. Secondo la sinistra, la maggioranza ha operato un’imbarazzante influenza su chi dirigeva i lavori per raggiungere l’obiettivo prefissati: “Per avere a tutti i costi ragione anche quando ragione non si ha, si è inferta una ferita alle istituzioni e alle relazioni tra di noi”, il j’accuse della capogruppo Avs alla Camera, Luana Zanella. Il caso è appesantito anche da un altro dettaglio. Oltre ai voti dei deputati della maggioranza, a favore della commissione Covid era disponibile l’appoggio esterno del renziano Davide Faraone. In soldoni, 17 voti per il centrodestra (18 con l’esponente di Italia Viva) contro 12 voti della sinistra. Resta da capire se verrà chiesta la controprova, ma la brutta figura non si cancella.

Massimo Balsamo, 18 gennaio 2024