Commenti all'articolo Commovente e orrenda: ecco la storia di Jacqueline Jencquel
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Valter
6 Ottobre 2018, 23:15 23:15
La spettacolarizzazione della propria morte è l”ultima concessione della benvissuta signora al suo narcisismo e rischia di oscurare il motivo per cui si può sceglire di non vivere: in questo caso la vecchiaia, che certo una personalita’ viziata di narcisismo non può accettare. Ma è pur vero che la vecchiaia, quandanche accettata, può essere motivo di dolore per sé e per gli altri quando impedisca di badare a se’ stessi. Basta, a mio parere, per giustificare la volontà di farla finita. Senza enfasi ed annunci, come usavano i nativi del nordamerica nel momento in cui capivano di essere solo un peso per la tribù: silenziosamente se ne allontanavano. Ma non è questo il caso.
Nuccio Viglietti
5 Ottobre 2018, 19:46 19:46
Vita è una truffa…si comincia morire appena nati. Idea riprendere propria morte tipica di mente putrefatta quintessenza sublimazione di bipede idiota.
https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Francesca Diego
5 Ottobre 2018, 17:25 17:25
Splendido articolo, ben scritto, mi ha fatto rabbrividire e riflettere.
Io ho dato ancor piu’ valore alla vita nei momenti difficili e non potrei concepire una fine cosi’ povera, cosi’ poco all’altezza della grandiosita’ dell’esistenza, ma nessuno puo’ pensare di entrare nel dolore altrui, nelle dinamiche interne che possono portare ad una scelta simile.
Non e’ certo spiegabile in termini ideologici e di censo, e’ semplicemente un suicidio….forse piu’ pomposo e barocco …ma pur sempre un suicidio, antico viatico per sfuggire al mal di vivere.
Ivo Biavaschi
5 Ottobre 2018, 16:21 16:21
Poveretta. Mi fa tanta pena. Una vita totalmente sprecata, con l’aggravante di sentirsi un esempio di emancipazione mentre semplicemente esprime arroganza ed ignoranza. Come altro definire le sue espressioni ??? :
– Orgogliosa di non aver mai lavorato perché si considera una intellettuale. (senza cervello)
– Rifiuta il ruolo di nonna. (una rara gioia della vita)
– Assicura di aver amato molto. (confonde l’amore con il sesso)
Il suo pessimo esempio mi incita ad una riflessione: RIMANIAMO UMANI
artemide
5 Ottobre 2018, 15:55 15:55
è una storia tremenda. Punto.
e a pensare a tutti quei malati gravi (a cominciare dai bambini) che lottano ogni giorno perchè volgiono vivere, mi fa schifo!
Orlo
5 Ottobre 2018, 14:43 14:43
Io sono favorevole all’eutanasia se essa è legata a sofferenze fisiche nn riducibili farmacologicamente e per coloro che,dopo un percorso molto intenso di terapia psicologica,nn riescono a trovare una svolta positiva da un loro handicap indotto da fattori esterni o da una malattia autoimmune nello stadio finale.
Sono contrario a farlo “per diletto” anche se probabilmento nn lo sto dicendo in modo appropiato,ma sintetizzo e per depressione.
La storia che ci hai illustrato è soltanto un riflesso dettato dalla noia che mi ricorda il film di Verdone dove lui e la Gerini erano talmente annoiati dalla loro vita superficiale da ritenere “vita degna di tale nome” solo quella che si declinava nell’approccio sessuale declinato nel famoso “famolo strano.
Dal momento che la signora nn è affetta da patologie, appare in gran forma e con una vita sessuale ancora intensa nn capisco cosa possa portare di interessante e di delucidante su quella che dovrebbe essere letta come una deriva.
Sarà un mio limite,ma nn conosco nessuno che impronterebbe un docufilm sulla noia mortale(scusate,ma nn ho retto)della madre.
Nn conosco anziani che dicono di aver tanto amato e nn voglio trovare la gioia di cullare e aiutare a crescere i propi nipoti.
Se uno ha amato nn dovrebbe avere paura di se stesso e nn si prenderà mai a noia.
La spettacolarizzazione della propria morte è l”ultima concessione della benvissuta signora al suo narcisismo e rischia di oscurare il motivo per cui si può sceglire di non vivere: in questo caso la vecchiaia, che certo una personalita’ viziata di narcisismo non può accettare. Ma è pur vero che la vecchiaia, quandanche accettata, può essere motivo di dolore per sé e per gli altri quando impedisca di badare a se’ stessi. Basta, a mio parere, per giustificare la volontà di farla finita. Senza enfasi ed annunci, come usavano i nativi del nordamerica nel momento in cui capivano di essere solo un peso per la tribù: silenziosamente se ne allontanavano. Ma non è questo il caso.
Vita è una truffa…si comincia morire appena nati. Idea riprendere propria morte tipica di mente putrefatta quintessenza sublimazione di bipede idiota.
https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Splendido articolo, ben scritto, mi ha fatto rabbrividire e riflettere.
Io ho dato ancor piu’ valore alla vita nei momenti difficili e non potrei concepire una fine cosi’ povera, cosi’ poco all’altezza della grandiosita’ dell’esistenza, ma nessuno puo’ pensare di entrare nel dolore altrui, nelle dinamiche interne che possono portare ad una scelta simile.
Non e’ certo spiegabile in termini ideologici e di censo, e’ semplicemente un suicidio….forse piu’ pomposo e barocco …ma pur sempre un suicidio, antico viatico per sfuggire al mal di vivere.
Poveretta. Mi fa tanta pena. Una vita totalmente sprecata, con l’aggravante di sentirsi un esempio di emancipazione mentre semplicemente esprime arroganza ed ignoranza. Come altro definire le sue espressioni ??? :
– Orgogliosa di non aver mai lavorato perché si considera una intellettuale. (senza cervello)
– Rifiuta il ruolo di nonna. (una rara gioia della vita)
– Assicura di aver amato molto. (confonde l’amore con il sesso)
Il suo pessimo esempio mi incita ad una riflessione: RIMANIAMO UMANI
è una storia tremenda. Punto.
e a pensare a tutti quei malati gravi (a cominciare dai bambini) che lottano ogni giorno perchè volgiono vivere, mi fa schifo!
Io sono favorevole all’eutanasia se essa è legata a sofferenze fisiche nn riducibili farmacologicamente e per coloro che,dopo un percorso molto intenso di terapia psicologica,nn riescono a trovare una svolta positiva da un loro handicap indotto da fattori esterni o da una malattia autoimmune nello stadio finale.
Sono contrario a farlo “per diletto” anche se probabilmento nn lo sto dicendo in modo appropiato,ma sintetizzo e per depressione.
La storia che ci hai illustrato è soltanto un riflesso dettato dalla noia che mi ricorda il film di Verdone dove lui e la Gerini erano talmente annoiati dalla loro vita superficiale da ritenere “vita degna di tale nome” solo quella che si declinava nell’approccio sessuale declinato nel famoso “famolo strano.
Dal momento che la signora nn è affetta da patologie, appare in gran forma e con una vita sessuale ancora intensa nn capisco cosa possa portare di interessante e di delucidante su quella che dovrebbe essere letta come una deriva.
Sarà un mio limite,ma nn conosco nessuno che impronterebbe un docufilm sulla noia mortale(scusate,ma nn ho retto)della madre.
Nn conosco anziani che dicono di aver tanto amato e nn voglio trovare la gioia di cullare e aiutare a crescere i propi nipoti.
Se uno ha amato nn dovrebbe avere paura di se stesso e nn si prenderà mai a noia.